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Cronaca

Noleggio auto finisce in rissa: scatta l’allarme pistola, ma l’arma non c’è

Un problema di pagamento degenera in minacce e spintoni tra Settimo e Torino nord: intervengono due pattuglie dei Carabinieri, ma la pistola denunciata non viene trovata

Noleggio auto finisce in rissa: scatta l’allarme pistola, ma l’arma non c’è

Noleggio auto finisce in rissa: scatta l’allarme pistola, ma l’arma non c’è

Una semplice pratica di noleggio auto, qualcosa che dovrebbe risolversi in pochi minuti tra firme e regole di base, si è trasformata nel giro di poche ore in un caso da Carabinieri. Una trattativa partita in modo tranquillo ha finito per degenerare in accuse, minacce, telefonate mute e persino nell’allarme di una presunta pistola. Una vicenda che ha attraversato la periferia di Settimo Torinese e Torino nord, mobilitando due pattuglie dell’Arma per un sospetto poi rivelatosi infondato.

Tutto comincia con due residenti di Settimo, uno italiano e uno straniero, che si presentano a un noleggiatore. Contratto firmato, copia dei documenti, le solite condizioni: l’auto va restituita in buono stato e il pagamento deve essere regolare. Un problema con la carta di credito rischia di far saltare tutto, ma trattandosi di un noleggio breve, due soli giorni, il titolare decide di fidarsi: “Pagherete alla consegna”.

carabinieri

Quando scade il termine però, dell’auto nessuna traccia. Il telefono dei clienti squilla a vuoto, spento o irraggiungibile. A quel punto il noleggiatore decide di non aspettare oltre: rintraccia l’indirizzo del sottoscrittore e si presenta a Settimo. L’auto c’è, in ordine, e con essa anche la coppia che l’aveva presa. Sembrerebbe l’epilogo, invece è solo l’inizio.

Il confronto si accende subito. Prima i toni alti, poi le minacce, infine si arriva a spintoni. L’imprenditore, esasperato, si allontana annunciando che sarebbe tornato per “regolare i conti”. Ed è in quel momento che la coppia chiama i Carabinieri: raccontano di essere stati minacciati con una pistola. L’allarme è grave, l’intervento è immediato.

Due pattuglie raggiungono l’abitazione, pronte a fronteggiare il peggio. La perquisizione però non porta a nulla: nessuna arma, nessuna pistola, nessuna traccia di quanto denunciato. Resta soltanto la tensione di un pomeriggio trasformato in caos da un pagamento mancato e da un dialogo che ha imboccato la strada sbagliata.

Ora la vicenda è al vaglio degli inquirenti. I Carabinieri stanno ricostruendo ogni passaggio: dal noleggio all’insoluto, fino alla lite e alle accuse di minacce. Potrebbero scattare denunce a carico di più persone, perché la responsabilità non sembra essere solo da una parte.

Un caso che diventa quasi un simbolo: basta un intoppo economico, un silenzio di troppo, un gesto impulsivo, e quello che dovrebbe essere un normale rapporto commerciale si trasforma in una spirale di diffidenza e accuse pesanti.

Alla fine, i fatti oggettivi sono questi: l’auto è stata restituita integra, il pagamento è rimasto in sospeso e della pistola non c’è nessuna prova. Ma per distinguere tra parole grosse, minacce reali e aggressioni fisiche servirà l’indagine dei Carabinieri.

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