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Volpiano e San Benigno soffocati dalla puzza: cittadini esasperati, scoppia la rivolta sui social

Ogni sera, dopo le 21, l’aria diventa irrespirabile: odore di plastica e gomma bruciata costringe a chiudere le finestre. Segnalazioni già arrivate in Comune e all’Arpa, ma la gente chiede risposte concrete e immediate

Volpiano e San Benigno soffocati dalla puzza: cittadini esasperati, scoppia la rivolta sui social

Volpiano e San Benigno soffocati dalla puzza: cittadini esasperati, scoppia la rivolta sui social

A Volpiano e a San Benigno Canavese non si parla d’altro: un odore acre, fastidioso, che si insinua nelle case ogni sera, puntuale, dopo le 21. Una puzza che la gente descrive come “plastica o gomma bruciata” e che ormai da quasi una settimana tiene sveglie intere famiglie, costrette a chiudere porte e finestre per non respirare quell’aria pesante che brucia la gola e rende difficile persino parlare.

Tutto è partito da una domanda semplice, rilanciata sui social e diventata un fiume in piena: “Ma questo odore strano tutte le sere? Abbiamo scoperto cos’è?”.

Da lì una valanga di commenti, testimonianze e ipotesi che si sono moltiplicate di ora in ora, segno che il problema è reale e diffuso. C’è chi chiede in che zona si percepisca di più, chi dice di non sentirlo in centro paese ma solo in periferia, chi indica via Smetana come epicentro della puzza. Altri invitano addirittura a chiamare il 112 per chiedere informazioni.

La gente è esasperata: “Ahhh annamo bene, è una settimana che va avanti questa storia e dicono che l’Arpa si è attivata??? Ahhh annamo bene, ma dove??”. Un tono sarcastico che fotografa bene lo stato d’animo di chi si sente lasciato solo a convivere con un’aria che rende impossibile persino restare in casa: “Stasera è più forte del solito, bisogna praticamente sigillare la casa”. E mentre qualcuno domanda “Ma noi possiamo fare qualcosa per chiarire questa situazione? A chi possiamo rivolgerci per avere risposte certe?”, altri sottolineano l’assurdità: “E poi dicono che fumare fa male, perché l’aria così fa bene?!”.

Le ipotesi non mancano. C’è chi sostiene che la causa sia l’incendio di una cascina, chi parla del fienile bruciato tra Rivarossa e Argentera, da cui ancora si alza del fumo che il vento spinge proprio verso San Benigno e Volpiano. Ma in molti non sono convinti: “Che si senta solo la sera così, di punto in bianco, pare strano sia quello”. Qualcuno azzarda che potrebbero essere due episodi distinti, altri parlano di un odore diverso, troppo persistente, troppo simile a plastica e gomma fuse per poter essere imputato soltanto a un rogo di fieno.

Il punto è che la puzza non lascia scampo. “È parecchio fastidioso, sembra gomma bruciata”, scrive un cittadino. E un altro conferma: “Anche a San Benigno l’odore è forte, acre e fastidioso per gola e respirazione”. C’è chi segnala che il fenomeno va avanti da sabato e domanda se il Comune di Volpiano sia stato informato. La risposta è sì: le segnalazioni sono arrivate sia al municipio sia all’Arpa Piemonte, che avrebbe già predisposto controlli e verifiche. Ma l’attesa logora, e intanto la gente continua a domandarsi che cosa stia davvero respirando.

puzza

La tensione è palpabile. C’è chi parla apertamente di “schifoso odore”, chi evoca scenari poco chiari: “Siamo sicuri che è proprio questo schifo che ci fa bruciare la gola? O c’è dell’altro che non vogliono farci sapere?”. Altri invece cercano di spiegare il fenomeno: “Magari perché dopo le 21 passano meno macchine e si sente di più”. Ma la sensazione diffusa è di essere al buio, senza informazioni precise.

E così, quando anche l’ironia prende il sopravvento, la misura è colma: “Ormai dobbiamo chiamare Orazio Kane, altrimenti comuni, vigili e carabinieri non ne vengono a capo!”. Oppure la battuta amara che riassume tutto: “Tranquilli, ci pensa l’Arpa… per carità!”.

Il malessere è esploso in rete e non sembra destinato a placarsi. Le istituzioni sono avvisate: la gente chiede risposte concrete, non solo rassicurazioni. Perché a Volpiano e San Benigno, ogni sera, la puzza torna a bussare puntuale. E chi la subisce non è più disposto a sopportare in silenzio.

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