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Cronaca

Distributore di preservativi imbrattato, il titolare della Farmacia ai baby vandali: "Avete due giorni di tempo per ripulire!"

Ragazzi ripresi dalle telecamere. Un altro grave episodio in Canavese

Distributore di preservativi imbrattato, il titolare della Farmacia ai baby vandali: "Avete due giorni di tempo per ripulire!"

Distributore di preservativi imbrattato, il titolare della Farmacia ai baby vandali: "Avete due giorni di tempo per ripulire!"

Altro attacco dei vandali. Questa volta nel mirino è finito il distributore di preservativi della Farmacia Mazzini, a pochi passi da palazzo Antonelli. Lunedì 8 settembre, intorno alle 22.30, due ragazzini hanno deciso di passare la serata armati di bombolette, lasciando segni incomprensibili sull’apparecchio. Non si sono accorti, però, che una telecamera li stava riprendendo in pieno volto.

A raccontare l’episodio è stato direttamente il titolare della farmacia, con un post-denuncia dai toni fermi e senza giri di parole: «Mi rivolgo ai due ragazzi che nella sera dell'8 settembre hanno scritto sul distributore di preservativi in via Piero Martinetti: eravamo di turno e presenti in farmacia al momento dell'accaduto. Siete stati ripresi entrambi dalla telecamera di sicurezza in pieno volto. Come già accaduto in passato, vi chiedo cortesemente di ripulire la nostra proprietà, onde evitare una spiacevole denuncia all'autorità pubblica e di non ripetere il gesto in futuro. Avete due giorni di tempo. Grazie».

Il distributore di preservativi imbrattato 

Non è la prima volta che accade. Proprio quella zona, già in passato, era stata presa di mira da giovani annoiati, convinti che imbrattare fosse un passatempo accettabile. Questa volta, però, il farmacista non ha intenzione di lasciar correre: la denuncia è dietro l’angolo se i responsabili non interverranno.

L’episodio arriva a poche settimane di distanza da quanto accaduto a Rivarolo Canavese, dove un enorme murales comparso tra via Roma e via Favria aveva sollevato un’ondata di indignazione. In quell’occasione l’assessora Alessia Cuffia aveva parlato chiaro: «Non c’è giustificazione per simili gesti. Non è espressione artistica. Non è libertà. Non è ‘Street Art’».

La questione resta la stessa: vandalismo spacciato per creatività. Ma di creativo non c’è nulla. C’è invece una città che paga in termini di decoro, di spese di ripristino, di senso civico sempre più fragile. Castellamonte oggi, Rivarolo ieri. Domani chissà.

Perché a essere colpiti non sono muri anonimi, ma luoghi che appartengono alla comunità. E il danno non lo subisce solo il proprietario, ma tutti i cittadini che vorrebbero vivere in spazi rispettati. Il richiamo del farmacista, in fondo, non è solo rivolto ai due ragazzini colti dalle telecamere: è un appello a un’intera generazione che confonde il segno con lo sfregio.

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