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06 Settembre 2025 - 11:51
Un odore insopportabile, persistente, che da giorni aveva trasformato il pianerottolo in un luogo irrespirabile. Così mercoledì 27 agosto i condomini di via Sospello 147, a Torino, hanno chiesto aiuto: temevano il peggio, immaginando di trovarsi di fronte a un corpo umano. L’intervento dei vigili del fuoco e dei sanitari del 118 ha svelato una realtà diversa, ma non meno agghiacciante: all’interno di un appartamento al primo piano giaceva la carcassa di un cane, ormai in avanzato stato di decomposizione.
La scoperta ha aperto immediatamente un fascicolo in procura. Un uomo di circa sessant’anni, inquilino dell’alloggio, è ora indagato per uccisione di animali, reato che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 5 mila a 30 mila euro. Secondo la prima ricostruzione, ancora da confermare, il cane sarebbe stato colpito a morte con un martello. L’uomo non era presente al momento dell’irruzione dei pompieri, ma poche ore dopo è stato rintracciato dagli agenti della polizia locale e portato in caserma per essere ascoltato.
Il procedimento, affidato alla sostituta procuratrice Giulia Rizzo, non si concentra soltanto sul gesto in sé, ma anche sul profilo personale dell’indagato. Gli investigatori vogliono chiarire se fosse seguito dai servizi sociali o da strutture di salute mentale, e se avesse già mostrato in passato atteggiamenti violenti. Una verifica che potrebbe pesare non solo sulla valutazione giudiziaria, ma anche su quella sociale di una vicenda che scuote la sensibilità collettiva.
Indaga la Pm Giulia Rizzo della Procura di Torino
Durante le indagini è emerso che il sessantenne alternava la sua presenza tra l’abitazione di via Sospello e un altro alloggio, quello della madre, oggi ricoverata in una residenza sanitaria. Proprio lì gli inquirenti hanno trovato altri due cani che risultano vivi e accuditi dall’uomo. Un dettaglio che complica ulteriormente il quadro, aprendo interrogativi sulla sua capacità di prendersi cura degli animali e sulla coerenza del suo comportamento.
Resta da capire anche da quanto tempo la carcassa fosse nell’alloggio. La decomposizione era già avanzata, segno di una lunga permanenza, e l’odore, nonostante la rimozione, continua a impregnare lo stabile. I vicini raccontano che neppure il passare dei giorni ha riportato la normalità: l’aria resta ancora oggi pungente, un memento sgradevole di ciò che è accaduto.
L’episodio di via Sospello solleva domande profonde sul rapporto tra disagio, solitudine e violenza, e sulle falle di un sistema che dovrebbe intercettare segnali prima che degenerino in tragedia. Intanto, l’inchiesta prosegue: nei prossimi giorni gli accertamenti medico-legali e i rilievi disposti dalla procura dovranno chiarire in che modo e in quali circostanze l’animale abbia perso la vita.
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