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Cronaca
27 Agosto 2025 - 17:28
Biella, cane lavato con la lancia di un autolavaggio: dagli animalisti parte la denuncia per maltrattamento (immagine di repertorio)
A Biella un episodio ha sollevato indignazione e polemiche, diventando in poche ore un caso nazionale. Le telecamere di sorveglianza di un autolavaggio fai-da-te hanno ripreso un uomo di 57 anni mentre lavava il proprio cane di piccola taglia utilizzando la schiuma per automobili e la lancia ad alta pressione, strumenti che normalmente servono a rimuovere lo sporco da carrozzerie e pneumatici. L’animale era stato legato con una corda, in una scena che i titolari della struttura hanno definito scioccante e che hanno deciso di segnalare immediatamente alle autorità competenti.
Il gesto, giudicato insostenibile e crudele, non è passato inosservato. I Carabinieri Forestali si sono subito attivati, riuscendo a risalire all’identità del responsabile. L’uomo è stato convocato e informato delle accuse a suo carico. Il cane, che risulta regolarmente microchippato, è stato visitato da un medico veterinario dell’ASL: dall’esame è emerso che l’animale si trova in buono stato di salute attuale, nonostante il trattamento a cui è stato sottoposto.
La vicenda ha suscitato la reazione immediata di LNDC Animal Protection, che ha espresso una condanna durissima. Secondo l’associazione, il comportamento del 57enne configura a tutti gli effetti un caso di maltrattamento animale, previsto e punito dall’articolo 544-ter del Codice Penale. È stato quindi presentato un esposto ufficiale con la richiesta di un intervento chiaro e incisivo della magistratura.
Le riprese al vaglio degli inquirenti
LNDC ha sottolineato come la scena immortalata dalle telecamere rappresenti non solo una totale mancanza di empatia verso l’animale, ma anche un pericoloso precedente che non può essere sottovalutato. L’uso di un’autolavaggio e delle sue attrezzature, spiegano, è di per sé incompatibile con il benessere animale: il getto ad alta pressione può provocare gravi lesioni fisiche e danni psicologici a un cane, che non è in grado di difendersi né di sottrarsi a quella violenza.
L’associazione, che da anni porta avanti campagne di educazione e sensibilizzazione, ha ribadito l’urgenza di rafforzare la cultura del rispetto degli animali domestici, promuovendo comportamenti responsabili e consapevoli. L’episodio di Biella diventa così un’occasione per rilanciare il tema del riconoscimento degli animali come esseri senzienti, la cui dignità va tutelata con strumenti adeguati e in nessun caso umiliata da pratiche crudeli o inadeguate.
L’uomo dovrà ora rispondere delle accuse di fronte alla giustizia. Intanto, il cane resta al centro dell’attenzione: le verifiche veterinarie hanno escluso conseguenze immediate, ma il clamore suscitato dal caso ha mostrato quanto l’opinione pubblica sia sempre più sensibile al tema del benessere animale.
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