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Cronaca
05 Settembre 2025 - 18:14
Una vasta operazione di controllo e contrasto alle irregolarità nel settore della distribuzione dei carburanti è stata condotta nei giorni scorsi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, con il supporto della Guardia di Finanza. Nel mirino degli ispettori sono finiti numerosi impianti, precisamente 21 sparsi tra Piemonte e Valle d’Aosta, con l’obiettivo di verificare il rispetto delle normative fiscali e di sicurezza che regolano uno dei comparti più delicati della filiera energetica.
Tra i punti vendita oggetto di ispezione spicca anche un impianto situato a San Carlo Canavese, nel cuore del territorio canavesano, che è stato chiuso a seguito delle verifiche. Una notizia che ha destato particolare attenzione, sia per la rilevanza del Comune, sia perché dimostra come le attività illecite o non conformi possano annidarsi anche nei territori meno attesi, lontani dai grandi centri urbani.
Secondo quanto emerso, i funzionari dell’Agenzia hanno accertato anomalie nella gestione dei registri fiscali e nelle procedure di erogazione, tali da comportare il provvedimento di sospensione dell’attività. L’impianto in questione, ora sotto sequestro amministrativo, non potrà tornare operativo fino a quando non saranno sanate le irregolarità contestate e versate le sanzioni previste.
L’operazione rientra in un piano più ampio di controlli straordinari, intensificati negli ultimi mesi per arginare un fenomeno in crescita: quello delle frodi sui carburanti, che spaziano dalla mancata emissione degli scontrini alla gestione parallela di volumi non dichiarati, fino all’evasione dell’accisa e dell’IVA. Frodi che non solo danneggiano l’erario, ma creano concorrenza sleale ai danni dei gestori onesti e mettono a rischio la sicurezza degli utenti.
I dati raccolti confermano la portata dell’azione: in diversi casi, gli ispettori hanno riscontrato carburante venduto senza le dovute certificazioni, pompe non a norma o sistemi di contabilizzazione alterati. Nel complesso, l’operazione si è tradotta in un bilancio pesante per i gestori coinvolti: chiusure temporanee, sequestri e sanzioni pecuniarie che ammontano a diverse decine di migliaia di euro.
Per l’Agenzia delle Dogane, l’intervento a San Carlo Canavese rappresenta un segnale forte: non esistono zone franche, e i controlli possono raggiungere qualsiasi realtà, dalla grande stazione di servizio lungo le arterie autostradali al piccolo distributore in provincia. Il messaggio è chiaro: chi non rispetta le regole sarà colpito, ovunque si trovi.
Non si tratta soltanto di difendere le casse pubbliche, ma anche di tutelare i consumatori. Carburante venduto senza garanzie sulla provenienza o stoccato in condizioni non conformi rappresenta un rischio per la salute, l’ambiente e la sicurezza stradale. Proprio per questo l’Agenzia ha annunciato che i controlli proseguiranno con la stessa intensità anche nei prossimi mesi, in un’ottica di prevenzione oltre che di repressione.
L’episodio di San Carlo Canavese diventa dunque un tassello simbolico in una strategia più ampia: dimostra come il Canavese non sia immune da fenomeni che attraversano tutta la filiera nazionale del carburante, e che solo un sistema di controlli capillari può garantire equità e legalità.
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