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Asti, blitz estivi della Guardia di Finanza: 30 lavoratori irregolari scoperti tra vigne e ristoranti

Nel mirino soprattutto il settore vitivinicolo in vista della vendemmia: 109 controlli, 52 soggetti verbalizzati, 10 denunciati, 128 mila euro di multe e sospensioni per aziende con troppi lavoratori in nero

Asti, blitz estivi

Asti, blitz estivi della Guardia di Finanza: 30 lavoratori irregolari scoperti tra vigne e ristoranti

Un’estate di controlli serrati ha portato alla luce un sistema di irregolarità che tocca da vicino l’economia più rappresentativa della provincia di Asti: il comparto vitivinicolo e, a seguire, ristorazione e turismo. La Guardia di Finanza di Asti, con le unità territoriali di Canelli, ha reso noti i risultati dell’attività straordinaria condotta tra giugno e agosto, un monitoraggio avviato in vista della vendemmia per tutelare la legalità economico-finanziaria e garantire concorrenza leale in un territorio che vive di vini DOCG e di un crescente afflusso turistico.

I numeri parlano chiaro: 109 interventi ispettivi, 52 soggetti verbalizzati e 10 denunce (3 per reati tributari e 7 per indebita percezione del reddito di cittadinanza). L’attenzione delle Fiamme Gialle si è concentrata sui settori strategici: aziende agricole, strutture ricettive e locali di ristorazione. Proprio qui sono emerse le irregolarità più gravi.

Nella circoscrizione di competenza della Tenenza di Canelli, in particolare nei comuni di Bubbio, Loazzolo e Castagnole delle Lanze, le verifiche hanno riguardato tre aziende vitivinicole e un ristorante. Su trenta lavoratori controllati, ben dieci sono risultati completamente in nero: nove nelle vigne e uno nel locale, con la presenza di sette stranieri privi di regolare contratto. Altri quattro dipendenti risultavano invece assunti con modalità irregolari.

Per le imprese coinvolte è scattata la contestazione delle sanzioni amministrative, per un ammontare complessivo di 128.700 euro, oltre a due proposte di sospensione dell’attività imprenditoriale, previste quando la manodopera irregolare supera il 10% della forza lavoro. Un segnale duro, che punta a colpire chi sfrutta lavoratori senza tutele, alimentando un circuito sommerso che penalizza imprese regolari e dipendenti onesti.

Il fenomeno del lavoro nero nel settore agricolo e della ristorazione non è nuovo, ma assume connotati particolarmente critici in un’area come l’Astigiano, dove la domanda di manodopera cresce in modo esponenziale con la vendemmia e con l’arrivo di turisti attratti dal patrimonio enogastronomico. Per la Guardia di Finanza, vigilare sul rispetto delle norme significa anche proteggere la reputazione di un territorio che ha fatto della qualità dei prodotti e dell’accoglienza un marchio distintivo.

Il Comando Provinciale di Asti ha annunciato che i controlli proseguiranno per tutto settembre con la stessa intensità, estendendosi anche agli eventi di maggiore richiamo turistico. L’obiettivo resta duplice: da un lato contrastare le sacche di illegalità che danneggiano il mercato del lavoro, dall’altro garantire che la campagna vendemmiale — cuore pulsante dell’economia locale — si svolga nel segno della legalità e della tutela dei lavoratori.

Il bilancio di questa estate conferma come il lavoro sommerso non sia soltanto una violazione fiscale, ma un problema sociale che intacca i diritti delle persone e mina la credibilità di un’intera filiera. Un monito severo in vista delle prossime settimane, decisive per le cantine e per l’immagine internazionale del vino astigiano.

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