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Cronaca

Quattro giovani torinesi fermati a Savona: machete, hashish e coltelli nascosti nella macchina

Durante un controllo stradale, i militari hanno sequestrato armi e sostanze stupefacenti: un 25enne denunciato per porto d’armi e guida senza patente, un altro segnalato per droga

Quattro giovani torinesi fermati a Savona: machete, hashish e coltelli nascosti nella macchina

Quattro giovani torinesi fermati a Savona: machete, hashish e coltelli nascosti nella macchina

Coltelli, machete, benzina e hashish: è il contenuto dell’auto fermata dalla Guardia di Finanza a Savona. A bordo quattro ragazzi torinesi, tra cui un 25enne senza patente ora denunciato per porto d’armi.

Nella giornata di ieri i militari hanno fermato lungo la statale un’autovettura con a bordo quattro giovani residenti a Torino, tutti di origine nordafricana. L’atteggiamento nervoso e insofferente degli occupanti ha spinto i finanzieri ad approfondire i controlli, anche con l’ausilio di un’unità cinofila.

La perquisizione ha portato a una scoperta inquietante: all’interno della macchina erano nascosti due machete, due coltelli, due bottiglie di benzina e hashish. Un vero e proprio “arsenale” che è stato immediatamente sequestrato.

Il conducente, un 25enne torinese, è risultato sprovvisto di patente. Non solo: non ha saputo fornire alcuna spiegazione plausibile sul possesso delle armi bianche e dei liquidi infiammabili. Per lui è scattata una denuncia per porto abusivo di armi ai sensi della legge 110 del 1975 e una sanzione amministrativa per guida senza patente.

Uno degli altri giovani a bordo è stato invece segnalato alla Prefettura per detenzione di stupefacenti, mentre gli altri due sono stati identificati e rilasciati. Il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari, e la responsabilità degli indagati sarà accertata solo in caso di sentenza definitiva.

L’episodio, che ha visto protagonisti quattro ragazzi partiti da Torino e fermati a Savona, ha messo in luce l’importanza dei controlli stradali ordinari, spesso decisivi per intercettare situazioni potenzialmente pericolose per la sicurezza pubblica.

Il materiale sequestrato

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