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Bruciato vivo mentre dormiva nel sottoscala di un condominio

Incendio nella notte a Chiavazza, Biella: un uomo di 44 anni di origine magrebina ha perso la vita tra le fiamme divampate nel seminterrato di via Coppa. Evacuati i residenti, sette intossicati dal fumo. Comune e vigili del fuoco al lavoro per gli sfollati

Biella, notte di fiamme a Chiavazza: un morto e sette intossicati

Foto archivio

Tragedia nella notte a Chiavazza. Un uomo di 44 anni, di origine magrebina, è morto nell’incendio che ha devastato una palazzina popolare di sette piani in via Coppa, alla periferia della città. Il rogo è divampato poco dopo l’una e mezza di sabato notte, partendo con ogni probabilità dal vano cantina, dove si trovano i contatori della luce.

La vittima non abitava nello stabile: dormiva sotto il palazzo, trovando riparo come spesso accade a chi non ha una casa. Lì, nel seminterrato, è stato sorpreso dalle fiamme e dal fumo che in pochi minuti hanno invaso il vano scale e i corridoi. Non ha avuto scampo: è rimasto gravemente ustionato e il suo corpo senza vita è stato ritrovato dai soccorritori.

I Vigili del fuoco di Biella e Cossato, insieme alle ambulanze del 118 e ai Carabinieri, hanno evacuato decine di residenti. Sette persone sono state portate in pronto soccorso per intossicazione da fumo: tre sono già state dimesse, mentre quattro resteranno sotto osservazione fino alla giornata odierna.

La paura ha scosso l’intero quartiere di Regione Chiavazza, una zona popolare già provata da fragilità sociali.

Alcuni inquilini hanno trovato ospitalità da parenti e amici, mentre due famiglie sono state sistemate in albergo dal Comune. Gli assessori Giacomo Moscarola e Isabella Scaramuzzi sono arrivati subito sul posto per organizzare l’accoglienza degli sfollati. «Ora vedremo con il programma di pronto intervento sociale come organizzarci in base ai danni subiti dalla palazzina e ai tempi necessari per renderla di nuovo agibile», ha spiegato Moscarola.

archivio

Il Nucleo Investigativo Antincendi dei Vigili del fuoco dovrà ora stabilire le cause precise del rogo, ma l’ipotesi principale resta quella di un corto circuito ai contatori elettrici. Nel frattempo le squadre dei pompieri sono ancora al lavoro per assistere gli sfollati e recuperare beni personali dagli appartamenti invasi dal fumo.

Un’intera comunità resta sconvolta: oltre ai muri anneriti e agli appartamenti danneggiati, a pesare è soprattutto la morte di un uomo che cercava rifugio sotto quelle mura, trasformatesi nella trappola che lo ha condannato.

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