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Cronaca
05 Agosto 2025 - 14:30
Guerra tra ubriachi: accoltellamenti, sangue e bottiglie in faccia
Sangue sull’asfalto, vetri rotti e cocci di bottiglia: a Torino è di nuovo guerriglia urbana. Un altro episodio di violenza, l’ennesimo, si è consumato nella serata di ieri nel quartiere Barriera di Milano, lungo il tratto che collega corso Giulio Cesare e via Feletto. A raccontare i dettagli è Verangela Vera Marino, capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 6, che ancora una volta punta il dito contro il degrado e il lassismo che affliggono le periferie torinesi. Il cuore della sua denuncia è chiaro: “La limitazione della vendita di alcolici dopo le 21 è un fallimento. Serve la chiusura anticipata dei minimarket.”
Secondo il suo racconto, la serata è degenerata in pochi minuti. Alcuni giovani, presumibilmente di origine nordafricana, in preda all’alcol e all’esaltazione, si sono affrontati in strada in maniera brutale, devastando auto parcheggiate, ferendosi e lasciando dietro di sé un paesaggio di devastazione. Il pretesto della rissa sarebbe stata l’assenza del velo su una ragazza, connazionale dei presenti, oggetto di scherno da parte di alcuni. Il compagno della giovane, esasperato dalle provocazioni, avrebbe reagito con furia. Uno dei soggetti coinvolti, a petto nudo, si sarebbe accanito contro una vettura blu, riducendola a un ammasso di vetri infranti e lamiere ammaccate. Il proprietario del veicolo, un residente della zona, non ha potuto fare altro che assistere impotente e contare i danni.
“Ancora una volta – scrive Marino – tutto si è consumato sotto gli occhi attoniti di residenti e passanti, impotenti davanti all’ennesima esplosione di violenza. Una scena da far west urbano, senza controllo né limiti.”
I Carabinieri e il personale dell’Esercito Italiano sono intervenuti con tempestività, riuscendo a mettere fine alla rissa e a rinvenire diverse armi da taglio abbandonate sotto le auto. Sul posto anche i sanitari del 118, che hanno prestato le prime cure a uno dei coinvolti, ferito a una mano durante la colluttazione.
Le immagini scattate poco dopo l’accaduto sono eloquenti: bottiglie rotte ovunque, vetri sparsi sull’asfalto, sangue sulle strisce pedonali. Uno scenario di guerra che si ripete con inquietante frequenza nelle notti torinesi, soprattutto in quelle zone dove i minimarket restano aperti fino a tarda ora vendendo alcolici senza sosta.
Ed è proprio contro questa pratica che Verangela Vera Marino lancia il suo j’accuse politico. “Perché si continua a inseguire soluzioni inefficaci come il divieto di vendita dopo le 21 – scrive – quando è evidente che servirebbe una misura ben più radicale? I minimarket dovrebbero chiudere alle 20. Punto. È lì che si alimentano situazioni come questa, è lì che le bottiglie diventano armi, è lì che il controllo è inesistente.”
Il suo appello, rivolto direttamente all’amministrazione comunale e al prefetto, è tanto duro quanto inequivocabile: “Non possiamo più accettare che interi quartieri siano ostaggio di bande che usano il nostro territorio come terra di nessuno. Serve una svolta, non più dichiarazioni d’intenti o ordinanze simboliche. Serve decisione, fermezza e coraggio politico.”
Quella della Barriera di Milano non è una novità. Negli ultimi mesi, la cronaca ha registrato episodi simili, tra aggressioni, vandalismi, occupazioni abusive e spaccio. Ma la sensazione, per molti cittadini, è che le cose peggiorino di giorno in giorno. E a ogni nuovo fatto di sangue, la voce di chi denuncia si fa più sola e inascoltata. Così, mentre Torino discute di eventi culturali e rigenerazione urbana, intere zone della città continuano a convivere con la paura.
“Per l’ennesima volta mi chiedo – conclude Marino – a cosa serva promettere sicurezza se poi si permette che le strade si trasformino in ring, i negozi in armerie di vetro, e i cittadini in ostaggi del degrado.”
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