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Cronaca
02 Agosto 2025 - 09:26
Lavoratori in nero, locali chiusi e telecamere illegali: pioggia di multe nei bar e minimarket di Torino
Bar, minimarket, negozi di assistenza telefonia. Tutti concentrati in città. Tutti passati al setaccio dai Carabinieri del Comando Provinciale di Torino e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro nel corso dei controlli effettuati nel mese di luglio. Controlli mirati, disposti per contrastare il lavoro nero e verificare il rispetto delle norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il bilancio è pesante: attività sospese, sanzioni amministrative per oltre 21 mila euro, nove lavoratori identificati, alcuni dei quali impiegati in condizioni del tutto irregolari.
In un minimarket di Corso Giulio Cesare, i militari hanno riscontrato una serie di violazioni gravi. All’interno del locale è stato identificato un lavoratore in nero, risultato anche irregolare sul territorio nazionale. Mancava il documento di valutazione dei rischi, obbligatorio per legge in ogni ambiente di lavoro, ed erano presenti sistemi di videosorveglianza non autorizzati. Tutti elementi che hanno portato i Carabinieri a disporre l’immediata sospensione dell’attività.
Poco distante, in un bar situato sempre su Corso Giulio Cesare, è stata accertata la presenza di un altro lavoratore in nero. In questo caso la percentuale di personale non regolarmente assunto superava la soglia del 10% del totale dei dipendenti, determinando anche qui l’immediata sospensione dell’attività.
Le irregolarità hanno riguardato anche altri esercizi. In un bar di Via Urbino, il titolare è stato sanzionato per l’installazione di un sistema di videosorveglianza senza la prescritta autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro dell’Area Metropolitana. Una violazione identica è stata contestata anche al gestore di un minimarket di Corso Regina Margherita. Le telecamere erano installate senza alcun iter autorizzativo, in spregio alla normativa sulla privacy e al divieto di controllo a distanza dei lavoratori in assenza di autorizzazioni specifiche.
Complessivamente, le sanzioni amministrative elevate ammontano a oltre 21.000 euro. I lavoratori identificati sono stati nove, alcuni dei quali in condizioni di impiego del tutto prive di tutele.
Tutti i provvedimenti adottati sono stati emessi nel corso delle indagini preliminari e, come previsto dall’ordinamento, i soggetti interessati devono considerarsi non colpevoli fino a sentenza definitiva.
I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane, con l’obiettivo di contrastare un fenomeno diffuso, che penalizza i lavoratori regolari e crea una concorrenza sleale tra le imprese. L’attenzione dell’Arma resta alta, soprattutto nei settori più esposti al rischio di sfruttamento e in quelle attività dove la tentazione di risparmiare sul costo del lavoro si traduce spesso in violazioni gravi della legge.
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