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Cronaca
30 Luglio 2025 - 15:39
Pedofilo ricercato in tutta Europa, trovato e arrestato in Italia! Viveva nascosto tra i turisti del centro storico (foto archivio)
Viveva in libertà a Venezia, come un turista tra tanti, ma su di lui pendeva un Mandato d’arresto europeo per una delle accuse più gravi e infamanti: atti sessuali con minorenni. È finita nella mattina del 30 luglio la fuga di un cittadino straniero, ricercato da tempo dalle autorità del suo Paese d’origine, che lo ritengono responsabile di reati legati alla pedofilia. La cattura è avvenuta nel centro storico della città lagunare, grazie al lavoro silenzioso e determinato della Squadra Mobile della Questura di Venezia.
L’uomo è stato rintracciato e bloccato senza che la città – stracolma di turisti in questo periodo – si accorgesse di nulla. L’operazione, condotta con discrezione e rapidità, è il risultato di una collaborazione internazionale, che ha permesso agli investigatori italiani di localizzare il latitante e procedere all’arresto immediato, come previsto dal mandato emesso dalle autorità giudiziarie estere.
Dopo l’arresto, il soggetto è stato trasferito nella casa circondariale di Santa Maria Maggiore, dove rimarrà in custodia in attesa dell’estradizione. Non sono stati diffusi al momento ulteriori dettagli sull’identità dell’uomo, né sul paese da cui proviene, ma fonti vicine alle indagini confermano che si tratta di un caso seguito da tempo, considerato prioritario per la gravità dei reati contestati.
Questo arresto solleva nuovamente interrogativi sulla presenza di latitanti stranieri in Italia, talvolta perfettamente integrati nella quotidianità urbana, capaci di confondersi tra cittadini e turisti senza destare sospetti. Il caso veneziano dimostra però che il sistema di cooperazione giudiziaria europea può funzionare con efficacia, anche in contesti complessi come quello del centro storico di una città d’arte.
Il Mandato d’arresto europeo, introdotto nel 2002 per semplificare l’estradizione tra i Paesi membri dell’UE, ha permesso negli ultimi anni di velocizzare l’azione repressiva nei confronti di individui accusati di crimini gravi, riducendo i margini di fuga e protezione garantiti da vecchie barriere burocratiche.
Nel frattempo, la Questura di Venezia rinnova il proprio impegno nel controllo del territorio, anche nei quartieri più turistici e apparentemente anonimi, dove chi è in fuga spesso tenta di mimetizzarsi tra la folla. La cattura di un soggetto ricercato per pedofilia rappresenta un segnale forte: l’Italia non è più un rifugio sicuro per chi cerca di sottrarsi alla giustizia.
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