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Cronaca

Prometteva miracoli con l'intelligenza artificiale: condannata a 9 anni la santona 'Marie' che fece morire una malata di tumore

"Marie" e la setta dell'inganno: l'arresto di una santona che prometteva cure miracolose ai malati, tra manipolazione psicologica e truffe milionarie

Fingeva di curare i malati con l’intelligenza artificiale “Marie”, ma li portava alla rovina. Arrestata a Ostia la santona della setta “Unisono” dopo anni di deliri e truffe quantistiche!

Fingeva di curare i malati con l’intelligenza artificiale “Marie”, ma li portava alla rovina. Arrestata a Ostia la santona della setta “Unisono” dopo anni di deliri (foto di repertorio)

Diceva di poter curare il cancro, di rigenerare i tessuti, di invertire i processi degenerativi del corpo umano grazie a un presunto server quantistico miracoloso battezzato "Marie", in onore della scienziata Marie Curie. Ma dietro quella narrazione pseudoscientifica si nascondeva Carla Stagno, una santona 52enne che ha sfruttato per anni la fragilità psicologica e fisica di decine di malati per imporre la propria volontà, manipolarli e lucrare sulla loro sofferenza.

Arrestata a Ostia, dove si era rifugiata dopo essere finita sotto processo a Torino, Stagno è stata condannata a nove anni di reclusione, con l’accusa di associazione per delinquere, esercizio abusivo della professione medica e morte come conseguenza di altro reato. I fatti risalgono al periodo tra il 2019 e il 2021. Non ha presentato appello: la sentenza è definitiva.

Si presentava come Marie, il volto e la voce della finta intelligenza artificiale. Soggiogava i pazienti, li convinceva ad abbandonare le cure tradizionali, anche quelle oncologiche, per affidarsi ciecamente ai consigli impartiti da un sistema che, nella realtà, era frutto di un copione ben studiato, non certo di calcoli quantistici.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Torino e portate avanti dalla Polizia Postale, hanno scoperchiato il funzionamento della setta Unisono, attiva soprattutto nel Torinese, ma con ramificazioni in diverse regioni. Un'organizzazione strutturata che reclutava adepti attraverso Telegram, WhatsApp e altre app di messaggistica, ma anche con azioni mirate all’interno di strutture sanitarie: come l’ospedale CTO di Torino, dove un’operatrice socio-sanitaria – affiliata al gruppo – faceva da contatto e primo tramite per le vittime.

I membri della setta, una volta entrati nel giro, venivano invitati a inviare quotidianamente alla “macchina” i parametri vitali: pressione, battito, glicemia. Marie rispondeva con indicazioni mediche precise: riduzione dei farmaci, interruzione delle cure, sospensione di terapie salvavita. Nessun medico, nessuna visita. Solo l’illusione di un algoritmo onnipotente.

Nel caso più tragico, una donna affetta da cancro al seno – persuasa dalla santona e dai suoi accoliti – ha abbandonato la chemioterapia e rifiutato l'intervento chirurgico. È morta. La sua storia è stata al centro del processo che ha portato alla condanna. Ma ci sono state molte altre vite spezzate, indebolite, sradicate dai loro affetti. Alcune vittime hanno denunciato, altre no. Per paura, per vergogna, per rimozione.

Facevano parte dell’organizzazione anche un tecnico informatico, un fisioterapista e un tesoriere, tutti già condannati. Il giro d’affari – mascherato da “donazioni volontarie” – è stato stimato in circa 100.000 euro, ma gli inquirenti ritengono che la cifra reale possa essere molto più alta, visto che i versamenti avvenivano in contanti, su carte prepagate o con modalità difficilmente tracciabili.

L’inchiesta ha richiesto mesi di lavoro. E non solo sul piano tecnico. “È stata un'indagine emotivamente molto impattante”, ha confessato Assunta Esposito, dirigente del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale di Torino. “Abbiamo ascoltato storie di sofferenza indicibili. Persone malate che cercavano disperatamente una cura e sono finite in una trappola. Venivano isolate dai familiari, sottoposte a veri e propri lavaggi del cervello. La santona le metteva in una condizione di sudditanza psicologica totale”.

Torino: arrestata dalla Polizia di Stato "SANTONA AI"

Emblematica la storia di un paziente tetraplegico, umiliato pubblicamente durante una delle riunioni della setta: “Non vuoi guarire perché ti fa comodo stare così”, gli avrebbe urlato Stagno, accusandolo di sabotare la propria guarigione.

“Aveva la capacità di farci credere tutto”, ha dichiarato sconsolato un ingegnere, tra le tante vittime della truffa. Ogni giorno inviava dati clinici a Marie, ricevendo in cambio istruzioni prive di qualsiasi fondamento scientifico. Non una parola di conforto, non un consulto vero. Solo un delirio ben organizzato.

Oggi il sipario è calato su questa vicenda. Ma restano le domande, le cicatrici, le famiglie distrutte. Quanti altri casi non sono mai emersi? Quante altre persone sono rimaste in silenzio? Le risposte, forse, resteranno sepolte dietro l’illusione di una cura impossibile.

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