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Cronaca
25 Luglio 2025 - 15:58
Centro Amazon
Un altro colpo studiato al millimetro, ma finito male. Stavolta a Vercelli, nel magazzino Amazon, dove la polizia municipale ha sventato un tentato furto da 100mila euro. A provarci sarebbe stato un autista di tir, ora denunciato, che si è presentato con un mezzo e documenti sospetti, cercando di confondersi con un secondo camionista arrivato per lo stesso carico. Ma il trucco è saltato subito.
Il sospetto è sorto quando due tir stranieri, sconosciuti tra loro, si sono presentati con identico codice di accreditamento. Troppo strano per passare inosservato. Gli agenti hanno fermato entrambi i veicoli e fatto partire i controlli. A finire nei guai è stato il primo arrivato, il più veloce nel check-in, ma anche il più furbo.
Dentro al suo camion, i vigili urbani di Vercelli hanno trovato sei targhe, tra cui quattro contraffatte e due originali romene. Non solo: nel cassone c'erano anche quattro etichette adesive blu con il simbolo dell’Unione Europea e dell’Italia, usate per camuffare l’identità del mezzo e probabilmente per spostarsi indisturbati tra i confini.
L’autista è stato denunciato per tentato furto, mentre il tir è stato bloccato con fermo amministrativo di tre mesi. Il valore della merce che stava per essere sottratta si aggira tra gli 80 e i 100mila euro.
Secondo gli investigatori, il metodo utilizzato è identico ad altri furti già registrati in depositi Amazon del Nord Italia: camion con targhe false, documenti clonati e codici rubati per entrare nei centri di distribuzione e caricare merci destinate ad altri.
Stavolta però il piano si è inceppato. A Vercelli il colpo non è riuscito. Ma il messaggio è chiaro: i depositi Amazon restano sotto attacco. E chi indaga è convinto che dietro a questi blitz ci sia una regia criminale esperta, organizzata, forse internazionale.
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