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Cronaca

Scontro tra moto e tir, muore centauro di 26 anni sulla statale del Lago Maggiore

La vittima è un giovane motociclista, traffico bloccato e indagini in corso a Cameri

Scontro tra moto e tir

Scontro tra moto e tir, muore centauro di 26 anni sulla statale del Lago Maggiore (foto archivio)

Un altro giovane motociclista ha perso la vita sulle strade piemontesi. Aveva appena 26 anni ed è morto questa mattina in seguito a un violento scontro con un camion lungo la statale 32 Ticinese, all’altezza di Cameri, in provincia di Novara. L’incidente è avvenuto pochi minuti dopo le 9, all’uscita della tangenziale 703 di Novara, in direzione del Lago Maggiore.

Secondo una prima ricostruzione, la motocicletta guidata dal ragazzo si sarebbe scontrata con un mezzo pesante per cause ancora in fase di accertamento. L’impatto è stato devastante. Quando i soccorritori del 118 sono arrivati sul posto, per lui non c’era già più nulla da fare. L’autista del tir è rimasto illeso ma sotto shock.

A confermare la tragedia è stata una nota dell’Anas, che ha comunicato la chiusura temporanea della statale 32 in entrambe le direzioni di marcia. È stato istituito un percorso alternativo sulla statale 703, la tangenziale di Novara, per consentire la gestione del traffico in sicurezza e il ripristino della viabilità.

Sul luogo dell’incidente sono intervenute le forze dell’ordine e le squadre dell’Anas, che si stanno occupando del coordinamento del traffico e della rimozione dei veicoli coinvolti. La dinamica resta ancora da chiarire: le indagini sono affidate alla polizia locale di Cameri, che sta effettuando i rilievi tecnici per comprendere le responsabilità e l’esatta sequenza degli eventi.

La notizia si è diffusa rapidamente in tutta la zona e in particolare nella comunità di provenienza del giovane, che viveva in un comune del Novarese. Chi lo conosceva lo descrive come un ragazzo solare, appassionato di moto, con tanti sogni ancora da realizzare. In molti si sono riversati sui social per esprimere cordoglio e incredulità, mentre il suo profilo è diventato un luogo virtuale di ricordi e messaggi di affetto.

Ancora una volta, il dramma si consuma su una delle arterie principali del traffico regionale. La statale 32 è una strada a scorrimento veloce, trafficata sia da pendolari sia da mezzi pesanti diretti verso il Lago Maggiore o il VCO. Non è la prima volta che in quel tratto si registrano incidenti gravi. Proprio all’uscita della tangenziale di Novara, dove è avvenuto lo scontro, la visibilità non è sempre ottimale, e la convivenza tra auto, moto e camion si rivela spesso pericolosa.

Le associazioni dei motociclisti del territorio tornano a chiedere maggiore attenzione. «Ogni volta che un giovane perde la vita in sella a una moto ci sentiamo colpiti tutti», commentano da uno dei gruppi locali. Il tema della sicurezza stradale, specie per chi viaggia su due ruote, resta di grande attualità. Secondo i dati ISTAT, nel 2023 in Italia sono morti 682 motociclisti, e oltre 40.000 sono rimasti feriti. Il rischio di perdere la vita per chi guida una moto è molto più elevato rispetto agli automobilisti.

Alcune realtà associative e civiche stanno spingendo per l’introduzione di dissuasori, barriere più protettive e per una migliore manutenzione della segnaletica, in particolare nelle intersezioni più pericolose. Ma il tema è anche culturale: il rispetto dei limiti, la prudenza nei sorpassi e l’attenzione alla guida sono comportamenti che devono coinvolgere tutti, automobilisti, camionisti e motociclisti.

Nel frattempo, la procura di Novara potrebbe aprire un fascicolo per omicidio stradale, come avviene in casi simili, anche se molto dipenderà dagli esiti dei rilievi e dagli accertamenti su velocità, traiettoria e condizioni dei veicoli. L’autista del tir sarà ascoltato come persona informata dei fatti, mentre si attende anche l’eventuale acquisizione di immagini da telecamere stradali o di videosorveglianza dei dintorni.

Per ora resta il dolore per una vita spezzata troppo presto, per una famiglia che si è vista strappare un figlio in una mattina di luglio. E l’ennesima pagina nera scritta sull’asfalto di una strada troppo spesso teatro di tragedie.

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