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Cronaca
14 Luglio 2025 - 15:37
Sgomberato campo nomadi a Settimo Torinese: via alla demolizione (immagine di repertorio)
A Settimo Torinese, lungo via Moglia, si è chiusa con le ruspe una vicenda che andava avanti da vent’anni e che da mesi era sotto l’attenzione del Comune, delle forze dell’ordine e dell’ufficio tecnico. È stato demolito il campo abusivo che sorgeva su un’area agricola a ridosso dell’autostrada Torino-Milano, dove vivevano 22 persone, in gran parte appartenenti a una stessa famiglia, in costruzioni realizzate senza alcuna autorizzazione.
L’intervento, eseguito nei giorni scorsi, è arrivato dopo una lunga serie di controlli e ripetute violazioni riscontrate, culminando in un’ordinanza che ha sancito lo sgombero e l’abbattimento delle strutture abusive, tra cui due case stabili, una addirittura su due piani e completamente arredata, erette su suolo a destinazione agricola. Le accuse per i proprietari sono di lottizzazione abusiva.
Si trattava di un contesto di diffusa irregolarità e illegalità, aggravato dalla scoperta di numerosi episodi che coinvolgevano alcuni abitanti del campo. Solo pochi giorni prima dell’intervento, un ragazzo di 16 anni e uno di 22 sono stati fermati nel parcheggio della Pirelli di via Brescia a bordo di una Citroen C3 non intestata a loro, senza patente e con attrezzi da scasso nell’abitacolo. La denuncia è stata immediata. Ma non è stato un caso isolato: lo scorso gennaio, altri due residenti avevano cercato di sottrarsi a un controllo delle forze dell’ordine e si erano schiantati contro un muretto. Anche in quel caso, nell’auto erano presenti strumenti da effrazione.
La demolizione è iniziata
La demolizione si sarebbe resa necessaria non solo per motivi di legalità urbanistica, ma anche per tutelare la sicurezza e le condizioni igienico-sanitarie di chi abitava nel campo, in un’area non a norma e a rischio. La presenza di strutture improvvisate, allacci abusivi e accessi realizzati su fondo in cemento aveva reso la zona particolarmente vulnerabile e pericolosa anche per gli stessi residenti.
Quello di via Moglia è solo l’ultimo tassello di una situazione storicamente complessa, con ripetute segnalazioni da parte dei residenti, preoccupati per furti, disagi e mancanza di sicurezza. Già in passato, la zona era finita sotto osservazione per la presenza di insediamenti irregolari e fenomeni di microcriminalità. Ora il Comune sembra deciso a voltare pagina.
Ma resta il problema di che fine faranno gli abitanti sgomberati, soprattutto i 7 ancora sul posto. La vicenda apre l’ennesimo capitolo su una questione sociale ed edilizia irrisolta, che coinvolge proprietà private, leggi urbanistiche, fragilità sociali e criminalità diffusa. E in assenza di risposte strutturali, il rischio è che la storia si ripeta, semplicemente spostandosi di qualche chilometro.
Il campo nomadi
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