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Cronaca
07 Luglio 2025 - 17:15
Tentano di rubare un furgone: arrestati due ragazzi del campo nomadi di Settimo Torinese
È stato un tentativo di furto finito male quello che ha visto come protagonisti due ragazzi del campo nomadi di Settimo Torinese, in via Moglia, quello che si è verificato nella serata di venerdì 4 luglio. Due giovani, di cui uno maggiorenne e uno minorenne, sono finiti in manette dopo aver provato a rubare un furgone con targa straniera in città. Sono stati fermati dai Carabinieri della tenenza di Settimo. Nel mentre, l'attenzione delle forze dell'ordine è sempre più rivolta verso il problema.
L'episodio fa seguito quindi ad altre denunce scattate per i nomadi presenti nella zona. Il 27 maggio scorso, in via Regione Cravero, un intervento congiunto di carabinieri e polizia locale aveva portato alla luce una situazione al limite del surreale. All’interno del campo nomadi non regolarizzato era stata scoperta una casa abusiva completamente arredata, con tanto di letto matrimoniale, arredi su misura e perfino un peluche a forma di cuore con la scritta “I love you”. La struttura, costruita senza alcuna autorizzazione, è stata posta sotto sequestro insieme a un magazzino illegale e a un capannone in costruzione di oltre 200 metri quadrati, anch’esso privo di permessi.
Quattro persone – due uomini e due donne – sono state denunciate per costruzione e lottizzazione abusiva. Durante le perquisizioni, è emerso un elemento ancora più preoccupante: una giovane di 26 anni è stata trovata in possesso di materiale esplosivo, tra cui una “cipolla” artigianale e quattro candelotti, ora sotto esame da parte degli artificieri.
Tra fine marzo e inizio aprile 2025, le autorità avevano rilevato a Settimo una situazione decisamente più complessa rispetto ad altri insediamenti. A preoccupare era stato l’arrivo, avvenuto da qualche tempo, di un gruppo di Camminanti siciliani, comunità nomade distinta da rom e sinti, la cui origine resta incerta tra matrice siciliana e gitana.
Durante un’operazione delle forze dell’ordine all’interno dell’insediamento, era stata rinvenuta refurtiva per un valore complessivo di circa 10mila euro, tra cui figuravano componenti meccaniche e altri materiali. Nonostante gli sforzi, non sempre era stato possibile identificare i legittimi proprietari dei beni sottratti, spingendo così la procura a disporre la devoluzione di parte della refurtiva ad enti di beneficenza.
Il campo di via Moglia era già finito sotto la lente d’ingrandimento nei mesi precedenti. A gennaio 2025, due uomini che vi risiedevano avevano tentato di sottrarsi a un controllo da parte delle forze dell’ordine. La loro fuga si era conclusa con uno schianto contro un muretto. La successiva perquisizione del veicolo aveva permesso di scoprire strumenti da scasso, motivo per cui entrambi erano stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso.
Questi episodi avevano confermato l’impegno delle autorità nel monitorare da vicino la situazione nei pressi del campo nomadi e nei centri commerciali limitrofi, con l'obiettivo di contenere episodi di criminalità diffusa e mantenere il controllo del territorio. Le forze dell’ordine, pur non parlando di una vera e propria emergenza sicurezza a Settimo, avevano indicato via Moglia come una delle zone da tenere sotto osservazione, con azioni mirate già in corso per contrastare irregolarità e disordini.
Il tentativo di furto
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