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Cronaca
09 Luglio 2025 - 10:36
Sede di Fratelli d’Italia imbrattata e minacce alla Rai: perquisite quattro persone legate ai cortei pro-Cospito (foto di repertorio)
Quattro perquisizioni domiciliari sono state eseguite questa mattina dalla Polizia di Stato di Torino, su delega della Procura della Repubblica, nell’ambito di un’indagine che punta a chiarire le responsabilità dietro una serie di azioni dimostrative violente e imbrattamenti a sfondo politico. I soggetti perquisiti sono tutti indagati per reati che vanno dal danneggiamento alle minacce aggravate, dall’imbrattamento al travisamento, e sono ritenuti vicini all’ambiente anarchico.
Nel mirino c’è anzitutto l’episodio avvenuto il 6 giugno scorso in via Martorelli 26/A, dove fu imbrattata e danneggiata la sede torinese di Fratelli d’Italia. Le indagini condotte dalla Digos hanno consentito di ricostruire il quadro degli autori materiali e di procedere con le perquisizioni.
Uno dei quattro indagati è coinvolto anche in un altro episodio: l’imbrattamento dell’Auditorium Rai di via Rossini e della sede Rai di via Verdi, avvenuto il 3 luglio durante un corteo improvvisato nel centro di Torino. L’azione avvenne in concomitanza con l’udienza di apertura del processo ai 19 imputati per devastazione, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, fatti risalenti al 4 marzo 2023, quando si tenne il corteo nazionale in solidarietà all’anarchico Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41-bis, nell’ambito della cosiddetta Operazione City.
Queste azioni coordinate, pur presentandosi come gesti dimostrativi, secondo gli inquirenti assumono caratteri di rilevanza penale, per via della violenza simbolica, del danneggiamento del patrimonio pubblico e privato e delle minacce rivolte indirettamente a figure istituzionali.
Tutti i soggetti coinvolti sono, come previsto dalla legge, da considerarsi non colpevoli fino a condanna definitiva. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari, ma il contesto è già tracciato: militanza radicale, attivismo extraparlamentare e una chiara volontà di colpire bersagli politici e mediatici ritenuti rappresentativi del “sistema”.
Immagine di repertorio
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