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Cronaca
03 Luglio 2025 - 16:37
Muore scalatore: l’uomo è precipitato per oltre 300 metri durante la discesa
Una giornata che doveva essere di sport e libertà in alta quota si è trasformata in tragedia tra le vette del Cuneese. Poco dopo le 11 di mercoledì 3 luglio, un alpinista è precipitato mentre si trovava in fase di discesa sulla cima Argentera, la vetta più alta delle Alpi Marittime, nel comune di Valdieri. Il suo corpo è stato individuato oltre 300 metri più in basso rispetto alla vetta, in una zona particolarmente impervia e difficile da raggiungere.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, l’uomo stava rientrando dopo aver raggiunto la cima, quando qualcosa è andato storto. Ancora non è chiaro se si sia trattato di un cedimento strutturale della roccia, di un passo falso, o di un improvviso malore. Quel che è certo è che la caduta è stata rovinosa e fatale, tanto che il corpo è stato rinvenuto molto più in basso, in una zona raggiungibile solo con manovre alpinistiche complesse.
A dare l’allarme, presumibilmente, sono stati altri escursionisti o compagni di cordata. Sul posto si è immediatamente alzato in volo l’elicottero del servizio regionale di elisoccorso gestito da Azienda Zero Piemonte. I tecnici hanno compiuto un lungo sorvolo della montagna prima di individuare il corpo, adagiato su una balza rocciosa.
L’intervento è stato reso ancora più complesso dalla morfologia della zona. Il personale dell’equipe medica e alpinistica è stato calato con verricello in un punto sicuro per poi avvicinarsi al luogo dell’incidente utilizzando tecniche da arrampicata. Contemporaneamente, è stato trasportato in quota anche il personale del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, incaricato delle attività di polizia giudiziaria.
Terminate le operazioni di recupero, la salma è stata elitrasportata a valle, dove sarà a disposizione dell’autorità giudiziaria per eventuali accertamenti. Al momento, non sono state rese note le generalità della vittima, in attesa di contattare la famiglia.
La cima Argentera, con i suoi 3297 metri, è una delle mete più ambite dagli alpinisti esperti. Tuttavia, la sua bellezza nasconde passaggi tecnici e tratti esposti che richiedono grande attenzione, soprattutto nella fase di discesa, quando la fatica può affievolire la concentrazione. Non è raro che gli incidenti si verifichino proprio in quel momento, quando si è ormai convinti di aver superato le difficoltà maggiori.
Questo ennesimo tragico episodio riapre il dibattito sulla sicurezza in montagna. L'estate, con le giornate più lunghe e il clima favorevole, porta molte persone a intraprendere escursioni anche in ambienti di alta quota. Ma ogni passo su certe pareti deve essere accompagnato da preparazione tecnica, valutazione dei rischi e rispetto per la montagna.
Il Soccorso Alpino piemontese, che ogni anno affronta centinaia di interventi in tutto il territorio regionale, ricorda costantemente l’importanza di pianificare le uscite, controllare le condizioni meteo e non sottovalutare mai i percorsi, anche i più noti. L’Argentera, in particolare, è una vetta affascinante ma severa, che non perdona l’errore.
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