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Cronaca

Due fratellini aggrediti dal rottweiler della nonna

Due bambini feriti gravemente, indagini in corso sulla dinamica dell'attacco

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Due fratellini aggrediti dal rottweiler della nonna

Una giornata qualunque si è trasformata in tragedia a Lavinio – Lido di Enea, frazione turistica del comune di Anzio. Lunedì 1° luglio 2025, un rottweiler ha attaccato due fratellini di 8 e 10 anni nel giardino della casa della nonna. La donna è riuscita a salvare i nipoti, entrambi feriti in modo grave ma fuori pericolo. L’episodio ha riaperto il dibattito su sicurezza, responsabilità e gestione degli animali domestici.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il cane — un esemplare maschio già ritenuto docile — avrebbe scavalcato una recinzione interna per poi aggredire i bambini mentre giocavano nell’area verde dell’abitazione. Un attacco improvviso, che ha gettato nel panico la nonna, sola in casa con i nipoti. La donna, in un gesto istintivo, si è lanciata tra il cane e i piccoli, riuscendo a distrarlo quel tanto che basta per permettere la chiamata ai soccorsi. Sul posto è atterrato l’elisoccorso, che ha trasportato entrambi i bambini in codice rosso al Bambino Gesù di Roma. Il maggiore è stato ferito alla testa, il più piccolo alla schiena. Le condizioni sono serie, ma i medici hanno rassicurato la famiglia: non sono in pericolo di vita.

La comunità di Lavinio è sotto choc. Una zona residenziale, tranquilla, dove le famiglie lasciano giocare i bambini nei cortili pensando siano spazi sicuri. Invece, questa mattina serena si è trasformata in un incubo domestico. I carabinieri della compagnia di Anzio, insieme ai veterinari della Asl, hanno preso in consegna l’animale, ora sotto osservazione. Il cane, regolarmente registrato e vaccinato, viveva nella stessa abitazione. Non risultano denunce pregresse né episodi di aggressività.

La nonna, ancora scossa, non è al momento indagata. Tuttavia, la Procura della Repubblica di Velletri ha aperto un fascicolo per valutare eventuali profili di responsabilità. Tra gli elementi da verificare ci sono le condizioni della recinzione, la dinamica esatta dell’aggressione e la custodia del cane al momento dei fatti. Potrebbero emergere responsabilità per omessa custodia o negligenza, ma per ora gli inquirenti mantengono il riserbo.

L’incidente avviene in un contesto normativo nuovo e significativo. Proprio il 1° luglio è entrata in vigore la cosiddetta “legge Brambilla”, che riconosce giuridicamente gli animali come esseri senzienti e soggetti di diritto. Un passaggio epocale per l’Italia, che recepisce in parte principi europei già consolidati. La nuova normativa mira a promuovere una cultura della convivenza tra uomo e animale, valorizzando l’affetto, ma richiamando con forza anche alla responsabilità.

In questo quadro, l’episodio di Lavinio diventa emblematico. La legge Brambilla non ha introdotto un registro delle razze pericolose né un elenco di cani “a rischio”, ma rafforza la necessità che ogni proprietario garantisca condizioni adeguate di gestione, custodia e controllo. Soprattutto in presenza di minori. Il tema della prevenzione e della responsabilità torna centrale. Non si tratta solo di addestramento o affetto: la legge chiama in causa anche la capacità di valutare i contesti, prevedere i rischi e tutelare i più fragili.

Nel caso specifico, si cercherà di capire se l’aggressione sia stata causata da un evento scatenante – magari un gioco agitato, un rumore, un comportamento interpretato come minaccia – o da una improvvisa perdita di controllo dell’animale. Eventi rari, ma non impossibili. Il rottweiler, nonostante la reputazione da “cane da guardia duro”, è spesso scelto come animale da compagnia. Tuttavia, come ogni razza molossoide, richiede esperienza, formazione e attenzione continua.

Le immagini dei soccorritori, dell’elicottero atterrato in mezzo alla strada, della nonna in lacrime mentre parla con i carabinieri, hanno fatto il giro dei social e dei media locali. E il dibattito si è riacceso. Bambini e cani: convivenza sicura o bomba a orologeria? Le statistiche dicono che in Italia avvengono circa 4.000 aggressioni canine ogni anno, in oltre il 70% dei casi in ambito domestico. Ma gli esperti insistono: non è colpa dell’animale, bensì dell’uomo che non sa o non può gestirlo.

Nel frattempo, i due fratellini sono sotto osservazione in terapia intensiva. La prognosi resta riservata ma i medici sono ottimisti. La nonna riceve il sostegno di amici e vicini. E l’intera comunità di Anzio si stringe attorno alla famiglia.

Un episodio drammatico che lascia ferite fisiche e psicologiche profonde, ma che può anche aprire un dialogo necessario. Come coniugare l’amore per gli animali con la tutela dei più fragili? Come applicare la nuova legge in modo efficace? Come evitare che un gioco nel giardino di casa si trasformi in una tragedia?

Le risposte non sono semplici, ma di certo non possono più essere rimandate.

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