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Cronaca

Incidente mortale: motociclista perde la vita nella notte

Un uomo di 56 anni è morto: è la sedicesima vittima della strada della provincia nei primi sei mesi del 2025

Incidente mortale: motociclista perde la vita nella notte

Incidente mortale: motociclista perde la vita nella notte

Un’altra croce sull’asfalto della provincia di Cuneo. Un motociclista di 56 anni è morto nella notte a Carrù, lungo via Circonvallazione, uscendo di strada per cause ancora da accertare. Non risultano coinvolti altri veicoli. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Si tratta della sedicesima vittima della strada nella Granda da inizio 2025. Solo a giugno i morti in incidenti sono sette, un dato impressionante che disegna un mese davvero nero per la sicurezza stradale nella provincia.

Il dramma di Carrù riporta l’attenzione su una tendenza nazionale che preoccupa: quella degli incidenti in moto. Nel 2024, secondo i dati ACI-ISTAT, in Italia sono 793 i motociclisti deceduti in seguito a sinistri stradali, in aumento rispetto ai 684 del 2023. Una crescita che preoccupa soprattutto se si considera che i motocicli rappresentano il 15% del parco veicolare, ma i centauri coinvolti in incidenti gravi sono oltre il 25% delle vittime complessive.

Le cause più frequenti? Eccesso di velocità, sorpassi azzardati, condizioni del manto stradale e, non da ultimo, la distrazione degli altri conducenti. Ma a fare la differenza, spesso, è la vulnerabilità del motociclista: in sella si è esposti, e anche una caduta apparentemente banale può trasformarsi in tragedia. La fascia d’età più colpita è quella tra i 45 e i 65 anni, proprio come nel caso dell’uomo morto a Carrù.

Sempre nel 2024, le regioni più colpite sono state Lombardia, Lazio, Toscana e Emilia-Romagna, seguite dal Piemonte, dove i motociclisti deceduti sono stati oltre 60. Il periodo più critico? I mesi primaverili ed estivi, complice il bel tempo che porta più centauri in strada e l’aumento della velocità media sulle arterie extraurbane.

La Granda, con i suoi tracciati panoramici e collinari, è una delle mete preferite dai motociclisti, ma proprio per questo si rivela spesso scenario di gravi incidenti, soprattutto nei fine settimana. «Serve più prevenzione, più controlli e soprattutto più consapevolezza da parte di chi guida», è il monito lanciato anche quest’anno da ACI e Polizia Stradale, che ricordano l’importanza di casco omologato, abbigliamento tecnico, manutenzione del mezzo e rispetto rigoroso delle regole del Codice della Strada.

Ma anche i Comuni e gli enti gestori delle strade devono fare la propria parte: segnaletica visibile, asfalto in buone condizioni, manutenzione dei guard-rail. Dettagli che per un’auto sono semplici fastidi, ma per una moto possono significare la differenza tra la vita e la morte.

Nel frattempo, resta il dolore per un’altra vita spezzata. E un’altra famiglia che, da oggi, piange un motociclista che non tornerà più a casa.

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