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Cronaca
24 Giugno 2025 - 15:00
Finge di salvare il figlio dall’arresto, ma è una trappola: donna di 100 anni raggirata e derubata
Le parole erano studiate per colpire nel cuore: «Signora, sono il maresciallo, suo figlio è stato coinvolto in un grave incidente. Se non agiamo subito rischia di finire in carcere». Una frase all’apparenza autorevole, pronunciata con urgenza e tono fermo, ma dietro quella voce al telefono non c’era nessun maresciallo, nessuna divisa, nessuna caserma. Solo una truffa meschina, orchestrata da chi ha fatto leva sulla paura più profonda: quella di perdere un figlio.
È accaduto a Nizza Monferrato, dove una donna di cento anni, lucida ma inevitabilmente vulnerabile, è finita nel mirino di un truffatore seriale. Dall’altro capo della linea c’era Michele Tramontano, 40 anni, originario di Maddaloni, provincia di Caserta. Si è finto carabiniere per estorcere denaro e gioielli alla vittima, riuscendo a farsi consegnare 300 euro in contanti e alcuni oggetti preziosi. Un bottino modesto, ma ottenuto con la consueta strategia del terrore e della menzogna.
Il piano, però, è crollato grazie alla prontezza dei vicini di casa, insospettiti dalla presenza di uno sconosciuto nell’androne del condominio. Hanno allertato i veri carabinieri della stazione locale, che sono intervenuti con tempestività. Quando Tramontano ha provato ad allontanarsi con il bottino, è stato fermato proprio sul portone. Gli accertamenti hanno confermato i sospetti: non solo non era un militare, ma aveva alle spalle precedenti specifici. Per lui sono scattate le manette con l’accusa di truffa aggravata.
Il caso riporta alla luce un fenomeno sempre più diffuso e inquietante: le truffe telefoniche agli anziani, una piaga nazionale che si nutre della fiducia e della fragilità delle persone sole. Le modalità sono ormai consolidate: una telefonata, una finta emergenza, la richiesta di denaro immediata per salvare un familiare in pericolo. Chi chiama sa come muoversi, conosce psicologia e tempi d’azione, e sfrutta ogni spiraglio per insinuarsi nella vita della vittima.
Le forze dell’ordine continuano a ribadire l’importanza di non aprire la porta a sconosciuti, non consegnare denaro o gioielli a presunti incaricati, e soprattutto chiamare subito il 112 in caso di dubbi. Ma nel caso degli ultraottantenni – o come in questo caso ultracentenari – la barriera della diffidenza si abbassa facilmente se viene evocato un figlio, un nipote, un parente in pericolo.
Ora Tramontano dovrà rispondere delle sue azioni davanti al giudice. Intanto la centenaria di Nizza, provata ma assistita dai familiari, è diventata suo malgrado il simbolo di quanto questa violenza subdola possa colpire anche chi ha attraversato un secolo di vita.
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