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Cronaca
19 Giugno 2025 - 16:00
Torino, sessantenne simulava incidenti per farsi dare denaro
Si muoveva tra le auto parcheggiate come un attore in attesa della scena madre, poi colpiva. Un sessantenne torinese è stato arrestato dalla polizia locale con l’accusa di truffa: la sua specialità era simulare finti investimenti, inscenando un incidente per spillare denaro in contanti agli automobilisti. Un sistema collaudato e studiato nei minimi dettagli, che avrebbe già mietuto almeno una ventina di vittime solo negli ultimi mesi.
L’uomo è stato bloccato in via Pianezza, zona nord-ovest della città, da una pattuglia mista del reparto radiomobile e del reparto operativo speciale. Gli agenti erano da tempo sulle sue tracce, dopo una serie di segnalazioni partite dal mese di marzo. Il modus operandi era sempre lo stesso: si nascondeva tra le auto in sosta, individuava il veicolo in arrivo, e al momento giusto sferzava un calcio contro la fiancata per poi lasciarsi cadere sull’asfalto.
Il copione proseguiva con l’approccio alla vittima, spesso disorientata e spaventata. L’arrestato mostrava un piccolo strappo sui pantaloni all’altezza del ginocchio, come se fosse stato travolto, e iniziava a lamentarsi con toni accesi ma mai violenti, chiedendo che gli fosse consegnato subito un risarcimento, per “chiudere lì la faccenda”.
Nel caso che ha portato all’arresto, la vittima è stata una donna al volante. Dopo il contatto simulato, il finto pedone le ha indicato i pantaloni danneggiati e ha chiesto di accompagnarlo a uno sportello bancomat. Lei, ancora confusa, stava per prelevare quando la scena è stata interrotta dagli agenti in borghese, che avevano seguito l’intera dinamica.
Durante la perquisizione, il sessantenne è stato trovato in possesso di una spugnetta e di una boccetta contenente un liquido rosso, verosimilmente utilizzati per simulare macchie di sangue e rendere più credibile la messinscena. Secondo la polizia, si tratta di elementi fondamentali per ricostruire il disegno truffaldino, che potrebbe coinvolgere più complici ancora non identificati.
Dal mese di marzo, il Comando della polizia locale ha raccolto una ventina di denunce, tutte con una struttura simile: automobilisti spaventati da un presunto impatto, convinti a pagare una somma – spesso tra i 50 e i 200 euro – per “evitare problemi” e farla finita senza coinvolgere le forze dell’ordine. In realtà, nessuno dei veicoli coinvolti aveva riportato danni, e tutte le lesioni lamentate erano pure invenzioni di scena.
Le indagini ora puntano a verificare quanti episodi siano realmente attribuibili al sessantenne, e se dietro a questa truffa seriale si nasconda un gruppo più ampio. La procura valuterà anche l’aggravante della recidiva, vista la sistematicità del comportamento.
Un dettaglio che colpisce è la scelta del bersaglio: nella maggior parte dei casi, le vittime erano donne sole alla guida, o automobilisti anziani, meno inclini a reagire con fermezza e più propensi a cedere per evitare seccature. Un particolare che – se confermato – potrebbe aggravare ulteriormente la posizione dell’arrestato.
L’episodio rilancia la necessità di vigilanza e attenzione nei confronti delle truffe di strada, spesso sottovalutate ma in grado di creare forti disagi emotivi e perdite economiche. La polizia invita chiunque sia stato coinvolto in episodi simili a presentarsi per sporgere denuncia, specificando dettagli e date che possano aiutare a completare il quadro.
A Torino, come in molte altre città italiane, i reati di simulazione di sinistro sono tornati a crescere. La strategia è sempre la stessa: fare leva sul senso di colpa e sulla paura per estorcere denaro in pochi minuti, prima che la vittima si renda conto della truffa. Ma stavolta la recita è finita con le manette.
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