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Cronaca
07 Giugno 2025 - 11:50
Polizia Stradale
Sembrava un controllo di routine. Due uomini a bordo di un’auto, qualche risposta evasiva, troppa fretta. Ma gli agenti della polizia non si sono lasciati ingannare. E dietro quell’atteggiamento nervoso hanno scoperto molto più di quanto si aspettassero: oro nascosto nel parafango, 2.200 euro in contanti e precedenti per truffa. Quanto basta per far scattare i sospetti — e poi le accuse.
È successo a Biella, nel corso di un servizio di pattugliamento. I due — non residenti in provincia, con diversi precedenti alle spalle — sono stati fermati dalla polizia per un controllo. Dalla banca dati è emerso subito un dettaglio inquietante: erano già noti per reati legati a truffe seriali. A quel punto è scattato l'accompagnamento in questura.
La perquisizione personale ha dato i primi risultati: un ciondolo in oro giallo a forma di corallo, nascosto nelle tasche dei pantaloni di uno dei due uomini. Ma è nel veicolo che gli agenti hanno fatto la scoperta più clamorosa. Dentro il parafango, nascosto in un tubo arrotolato con cura, c’era un sacchetto di tela. All’interno: altri monili in oro. E in mezzo, banconote per circa 2.200 euro.
Dagli accertamenti successivi svolti dalla squadra mobile è arrivata la conferma: parte del bottino apparteneva a una donna residente nella provincia di Venezia, vittima di un raggiro ben orchestrato. Il denaro e i preziosi sono risultati compatibili con quanto da lei denunciato. I due uomini, ora indagati, avrebbero messo a segno la truffa nei giorni precedenti, per poi riparare a Biella nel tentativo di sfuggire ai controlli.
Ma l’inganno si è sbriciolato di fronte alla pazienza degli agenti e a una perquisizione minuziosa che ha fatto emergere la refurtiva nascosta nel cuore dell’auto, simbolo perfetto di una truffa che, almeno stavolta, non ha funzionato fino in fondo.
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