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Cronaca

Lanzo, 16enne pusher davanti alla stazione: fermato con 100 dosi di marijuana

Un giovane studente dell'Istituto Albert denunciato per possesso di droga e materiale sospetto

Lanzo, 16enne pusher

Lanzo, 16enne pusher davanti alla stazione: fermato con 100 dosi di marijuana

Lanzo Torinese, da sempre considerata una cittadina tranquilla e a misura di famiglia, è stata scossa da un episodio che getta un’ombra inquietante sulla vita quotidiana dei più giovani. Un ragazzo di appena 16 anni, residente nel ciriacese e iscritto alla terza superiore dell’Istituto Albert, è stato fermato dai Carabinieri con addosso un vero e proprio mini-market della droga: oltre 100 dosi di marijuana, 150 euro in contanti, tre cellulari e un bilancino di precisione. Tutto è accaduto nei pressi della stazione ferroviaria, diventata da tempo un punto d’osservazione privilegiato per gli investigatori, allarmati da un anomalo andirivieni di studenti e giovani in orari sospetti.

Il controllo, tutt’altro che casuale, è stato il frutto di un’operazione mirata dei Carabinieri della stazione locale, diretti dal maresciallo Paolo Spataro. L’indagine era stata avviata nei giorni precedenti proprio a seguito delle segnalazioni su strani movimenti attorno allo scalo ferroviario, coincidenti con l’arrivo e la partenza dei treni scolastici. Il sedicenne è stato intercettato in atteggiamento sospetto. La perquisizione ha immediatamente confermato i timori dei militari: dosi già pronte per essere cedute, confezionate con attenzione, nascoste nello zaino insieme al denaro contante, forse frutto delle prime vendite.

Marijuana

Ma l’operazione non si è fermata lì. La successiva perquisizione domiciliare, eseguita con il supporto delle unità cinofile, ha portato alla luce ulteriore materiale utile all’inchiesta: bustine in nylon ancora vuote, residui di cannabis, strumenti per il confezionamento e un altro smartphone non dichiarato. Indizi che, nel loro insieme, tracciano il profilo di una vera e propria attività di spaccio, condotta con metodo e persino una certa professionalità, nonostante l’età del protagonista.

Il giovane è stato denunciato alla Procura dei Minori, e le indagini ora proseguono per chiarire se operasse da solo o se fosse inserito in un circuito più ampio. La notizia, rimbalzata rapidamente tra i corridoi scolastici e i gruppi social dei genitori, ha lasciato una ferita aperta nella comunità. In molti si chiedono come sia possibile che un adolescente arrivi a gestire un simile volume di droga, e soprattutto quanto sia diffuso il fenomeno tra i banchi di scuola.

Questo episodio pone l’ennesimo campanello d’allarme sulla presenza di stupefacenti tra i giovanissimi. Non è solo un fatto di cronaca, ma un segnale che impone una risposta immediata e coordinata da parte di scuole, famiglie, istituzioni e forze dell’ordine. Serve prevenzione, educazione, ascolto. Serve uno scatto collettivo per riportare al centro valori di legalità, fiducia e futuro.

Lanzo, come tanti piccoli centri italiani, rischia di diventare terreno fertile per dinamiche urbane di devianza giovanile. Ma è anche il luogo dove, con l’aiuto di tutti, si può ancora intervenire in tempo. Non per reprimere soltanto, ma per salvare.

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