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Cronaca

Torino, bimbo di due anni morso in faccia dal suo bassotto al Valentino

Attimi di terrore nei pressi dell’Imbarchino, dove un pomeriggio di gioco si è trasformato in emergenza

Torino, bimbo di due anni

Torino, bimbo di due anni morso in faccia dal suo bassotto al Valentino

Torino, parco del Valentino, ore 16 di un apparentemente tranquillo 27 maggio 2025. Una mamma spinge il passeggino lungo il viale alberato nei pressi dell’Imbarchino, mentre il figlioletto di appena due anni cammina al suo fianco, affiancato da quello che è a tutti gli effetti un altro membro della famiglia: il bassotto di casa. Un’immagine tenera, comune, rassicurante. Fino a quando, in un battito di ciglia, si spezza l’equilibrio.

Il cane, per ragioni ancora sconosciute, scatta improvvisamente e morde il bambino al volto. Un gesto violento, improvviso, che spiazza la madre e lascia senza fiato chi assiste alla scena. Il piccolo urla, la donna si getta su di lui, ma la ferita è già profonda. Inizia una corsa contro il tempo.

La madre non perde la lucidità: chiama subito i soccorsi, che arrivano in pochi minuti. Il personale del 118 stabilizza il piccolo sul posto, poi lo trasporta d’urgenza all’ospedale infantile Regina Margherita, dove viene affidato alle cure dei medici. Le prime notizie parlano di ferite serie ma non preoccupanti, tanto che il bambino è stato ricoverato in osservazione, ma le sue condizioni sarebbero stabili. L’intervento tempestivo e la prontezza della madre hanno probabilmente evitato conseguenze più gravi.

Ospedale Regina Margherita

Il cane, un bassotto noto per essere affettuoso e abituato alla presenza del bambino, non aveva mai mostrato segni di aggressività. Eppure qualcosa, in quell’istante, ha scatenato una reazione imprevedibile. Forse uno spavento, forse un gesto mal interpretato, forse solo il frutto di una dinamica sfuggita di mano in pochi secondi. Saranno i servizi veterinari, eventualmente attivati dall’Asl o dalle autorità competenti, a valutare le condizioni psico-comportamentali dell’animale e la sua compatibilità con il contesto familiare.

La vicenda, al di là dell’emozione e del sollievo per le condizioni del bambino, riapre una riflessione delicata ma necessaria: quella sulla convivenza tra bambini piccoli e animali domestici. Perché se è vero che i cani sono, in molti casi, veri e propri angeli a quattro zampe, capaci di amore, protezione e compagnia, non sono giocattoli, e non vanno mai lasciati incustoditi con i più piccoli.

Anche il cane più docile può fraintendere un gesto, reagire d’istinto, sentirsi minacciato da una carezza troppo energica o da un movimento brusco. E i bambini, soprattutto sotto i tre anni, non hanno ancora gli strumenti per leggere i segnali d’allarme che gli animali mandano prima di mordere. Serve dunque una vigilanza costante, serve educazione reciproca, serve attenzione. Non demonizzazione, ma consapevolezza.

Intanto, al Valentino, resta l’eco del pianto, il sangue sul selciato, il guinzaglio abbandonato per terra. E una famiglia che si interroga, probabilmente con un dolore muto, su quanto possa essere sottile il confine tra l’affetto più puro e l’imprevedibilità della natura animale.

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