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Cronaca

Escursione finisce in tragedia: uomo muore nel Toce, la compagna si salva aggrappandosi a una roccia

Dramma sotto gli occhi dei turisti

Tragedia sfiorata alle Marmitte dei Giganti: donna salvata, uomo scomparso

Urla, panico, l’acqua che inghiotte tutto. È successo questa mattina agli Orridi di Uriezzo, in valle Antigorio, nel cuore del Verbano-Cusio-Ossola, in una delle zone più spettacolari ma anche più insidiose del Piemonte. Un uomo di circa 50 anni è morto dopo essere caduto nel fiume Toce, nella zona nota come Marmitte dei Giganti, a ridosso del ponte di Maiesso. Il suo corpo è stato individuato e recuperato solo dopo ore di ricerche.

Con lui c’era una donna, salvata per miracolo, rimasta aggrappata alle rocce, stretta tra la paura e la forza della corrente, fino all’arrivo dei soccorritori. È stata tratta in salvo in extremis, quando ormai la scena era diventata un incubo ad alta quota e ad alta portata d’acqua.

Le operazioni di ricerca e soccorso hanno coinvolto il Soccorso Alpino con la squadra forre, i Vigili del Fuoco e la Guardia di Finanza, con tecnici esperti in ambienti fluviali e canyon. L’allarme era stato lanciato subito, nella speranza che l’uomo fosse riuscito a trovare un appiglio, ma la corrente non ha lasciato scampo.

Gli Orridi di Uriezzo sono un complesso di canyon naturali situati nei pressi del borgo di Uriezzo, nel comune di Baceno. Sono il risultato dell’azione erosiva del ghiacciaio Toce e dei torrenti durante le ere glaciali: un intreccio di fenditure profonde, pareti levigate, curve sinuose e spettacolari marmitte dei giganti, ovvero cavità scavate dall’acqua in movimento.

Orridi di Uriezzo

I tre principali canyon – Orrido Sud, Ovest e Nord-Est – sono oggi in parte asciutti e facilmente accessibili tramite sentieri. Ma sono anche terreni pericolosi, dove le rocce scivolose, le profondità inattese e i riattivamenti improvvisi della corrente rappresentano un rischio concreto, soprattutto dopo le piogge o in primavera. Le Marmitte dei Giganti, teatro della tragedia odierna, sono tra le zone più affascinanti ma anche più letali: gole strette, spazi angusti e acqua che può tornare a scorrere con violenza in pochi attimi.

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