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Cronaca
18 Maggio 2025 - 18:16
Locale chiuso e saracinesche abbassate per otto giorni: è questa la misura disposta a carico di un bar situato in Corso Regina Margherita, nel cuore di Torino. La sospensione della licenza di somministrazione di alimenti e bevande, notificata con effetto a partire dal 16 maggio, è stata decisa dopo una serie di accertamenti da parte della Polizia di Stato, in seguito ai quali sono emersi elementi preoccupanti per l’ordine e la sicurezza pubblica.
A condurre le verifiche è stato il personale del Commissariato San Donato, impegnato in un controllo approfondito dell’attività. Durante l’ispezione all’interno del locale sono state identificate diverse persone con precedenti penali, alcune delle quali ritenute pericolose per la collettività. Un contesto che, secondo la Questura, rendeva il bar un luogo potenzialmente idoneo alla frequentazione da parte di soggetti dediti ad attività criminali, in grado di alimentare un clima di degrado e illegalità.
Ma non è tutto. Nella stessa cornice di un controllo straordinario del territorio, un cittadino di origine senegalese è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L’uomo, durante il fermo, avrebbe tentato di eludere il controllo nascondendo diversi involucri termosaldati contenenti cocaina nel cavo orale. A ciò si è aggiunta una denuncia alla Procura della Repubblica per aver fornito false generalità alle forze dell’ordine.
Alla luce di questi fatti, il Questore di Torino ha disposto la chiusura temporanea del bar per otto giorni, applicando una misura prevista dalla normativa di pubblica sicurezza in presenza di locali che rappresentano un pericolo per l’ordine pubblico, la moralità e la tranquillità dei cittadini.
L’intervento si inserisce in una più ampia strategia di prevenzione e presidio del territorio, con controlli mirati nei quartieri sensibili della città, volti a contrastare lo spaccio, il degrado urbano e le situazioni di aggregazione criminale nei pubblici esercizi. La misura cautelare, pur temporanea, rappresenta un chiaro segnale: i locali che si trasformano in rifugi per l’illegalità non resteranno sotto traccia.
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