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Cronaca

Tampona tre auto, dice che stava mangiando mentre guidava. Si accosta e poi scappa

Andrea Francaviglia denuncia un incidente a Leinì: il responsabile fugge, i carabinieri rifiutano la denuncia e nessuno controlla le telecamere. Omissione di soccorso ignorata

Tampona tre auto, dice che stava mangiando mentre guidava. Si accosta e poi scappa

“Stava mangiando mentre guidava. Ha chiesto scusa, ci ha chiesto di accostare per fare il CID... poi è salito in macchina e se n’è andato. È scappato via.”
Con queste parole Andrea Francaviglia ha denunciato pubblicamente, attraverso un post sui social, quanto accaduto sabato 17 maggio, intorno alle ore 16:00, lungo la strada che collega Leinì a Volpiano, poco dopo il supermercato MD. Un racconto che si è subito trasformato in un caso pubblico, rilanciato da decine di cittadini che chiedono giustizia e verità.

Tutto inizia con un tamponamento a catena: un’auto tampona una seconda vettura, che a sua volta ne colpisce una terza. Tre veicoli coinvolti, traffico bloccato, danni evidenti. Ma soprattutto: un gesto che ha lasciato tutti di stucco. Il conducente che ha provocato il sinistro scende, si giustifica spiegando che stava mangiando mentre era al volante, si mostra dispiaciuto, propone di compilare insieme la constatazione amichevole.

Finché, con una mossa improvvisa, risale in auto e fugge, lasciando tutti gli altri lì, tra rabbia e incredulità. Nessun CID, nessun documento, nessun contatto. Solo una fuga codarda, immortalata da una fotografia scattata da un testimone. Uno scatto però inutilizzabile, perché la targa non si legge.

A quel punto Andrea Francaviglia pubblica tutto sui social: il racconto, la foto, l’appello. “Chiedo gentilmente a chiunque abbia notizie da riportare di rispondere. È stato anche un caso di omissione di soccorso, dato che qualcuno ha riportato conseguenze oltre ai danni alle automobili.”

Il suo post diventa virale. E con lui anche lo sdegno.

I commenti degli utenti arrivano a decine. Molti sottolineano che Leinì è piena di telecamere, soprattutto nella zona della rotonda centrale, poco distante dal luogo dell’incidente. “Ogni angolo remoto del paese è sorvegliato”, scrive un cittadino. “Il Comune può risalire alla targa, basta volerlo”, aggiunge un altro. E ancora: “La Polizia ha software per leggere le targhe a distanza, basta una segnalazione.”

Ma è qui che la vicenda prende una piega kafkiana.

Francaviglia spiega nei commenti che la segnalazione è stata fatta ai carabinieri di Caselle, perché una delle vetture coinvolte è intestata a una persona residente lì. Ma la risposta che riceve è surreale: “Non possiamo fare nulla. Denunciate all’assicurazione.” Nessuna disponibilità ad aprire un’indagine. Nessuna volontà di visionare le immagini delle telecamere. Nemmeno la persona che voleva formalizzare la denuncia è stata fatta entrare in caserma.

Un comportamento che lascia tutti sconcertati. “Ma come è possibile?”, si chiedono gli utenti. “Ci sono feriti, ci sono danni, c’è una fuga. E non si può fare nulla?”

C’è chi propone di rivolgersi ai carabinieri di Leinì, descritti come più disponibili. Chi consiglia di andare dai vigili urbani e chiedere che l’incidente venga rilevato come postumo. Chi invita a inviare una richiesta formale al Comune per visionare i filmati delle videocamere di sorveglianza. Alcuni si offrono persino di aiutare, condividendo il post e cercando tra i propri contatti.

Ma resta il dato più grave: un cittadino denuncia un fatto chiaro, circostanziato, con testimoni. E lo Stato non ascolta.

Il caso solleva domande più grandi: cosa succede quando le istituzioni non reagiscono? Quando nemmeno un reato evidente—perché l’omissione di soccorso è un reato, e non solo una questione assicurativa—viene trattato con la dovuta attenzione? Si può davvero lasciare che chi causa un incidente, danneggia auto, forse ferisce qualcuno, poi fugge… venga semplicemente dimenticato?

post

Andrea Francaviglia non ci sta. E con lui tanti cittadini che hanno rilanciato la sua denuncia. La speranza ora è che qualcuno—tra polizia locale, carabinieri, Comune—decida finalmente di agire, verificando i filmati, avviando un’indagine, prendendo sul serio chi chiede aiuto.

La Voce rilancia l’appello: chiunque fosse presente sabato 17 maggio, intorno alle ore 16:00, sulla strada tra Leinì e Volpiano, chi abbia visto, sentito, filmato, o possa riconoscere l’auto dalla descrizione, si faccia avanti.

In un tempo in cui ogni angolo è sorvegliato, non può vincere chi fugge. Non deve vincere chi scappa dalle proprie responsabilità. Ma nemmeno l’indifferenza di chi dovrebbe difendere i cittadini.

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