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Cronaca
16 Maggio 2025 - 11:46
Germano Giaj Levra, 91 anni, muore in ospedale con la testa spaccata: indagato il figlio sessantenne
Una testa spaccata, costole fratturate, lividi sparsi e un mistero che si addensa tra le mura domestiche. Germano Giaj Levra, 91 anni, vedovo e conosciuto nel suo paese della bassa Valle di Susa per la sua lunga carriera da assicuratore, è morto nei giorni scorsi all’ospedale di Rivoli, in provincia di Torino, dopo essere stato trasportato d’urgenza mercoledì pomeriggio in condizioni critiche. A chiamare i soccorsi era stato uno dei suoi tre figli, un uomo di 60 anni ora ufficialmente indagato per omicidio.
La telefonata al 112 parlava di una banale caduta. Secondo quanto riferito, l’anziano avrebbe perso l’equilibrio, battendo la testa. Una dinamica, però, che non ha convinto i medici del pronto soccorso. Le ferite riportate da Giaj Levra – in particolare una frattura cranica estesa, diverse costole rotte e lividi multipli – sono apparse incompatibili con una semplice caduta accidentale e più coerenti con una serie di colpi inferti da un corpo contundente.
Il sospetto ha innescato subito l’intervento dei carabinieri, che hanno avviato gli accertamenti nella casa di famiglia e cominciato a raccogliere le prime testimonianze. La procura di Torino ha aperto un fascicolo per omicidio, e la magistratura ha disposto l’autopsia sul corpo del novantunenne per chiarire le esatte cause della morte e l’epoca delle lesioni.
I Carabinieri stanno svolgendo le indagini
Il figlio indagato, da altre testate giornalistiche, ha ribadito la versione dell’incidente domestico, ma resta sotto osservazione degli inquirenti in attesa di riscontri forensi. Gli altri due figli non risulterebbero, al momento, coinvolti direttamente. Al centro dell’indagine, le relazioni familiari, eventuali tensioni pregresse e la dinamica reale degli eventi di quel pomeriggio.
Nel piccolo centro della bassa Valle di Susa, la notizia ha suscitato sgomento e incredulità. Giaj Levra era noto per essere stato un professionista stimato e un uomo riservato, molto presente nella comunità. Chi lo conosceva fatica a credere che possa essere stato vittima di violenza, eppure i segni sul corpo non lasciano spazio a dubbi sulla brutalità dell’aggressione. Resta da capire chi l’abbia colpito, e perché.
Gli inquirenti non escludono nessuna pista. La casa è sotto sequestro, e gli investigatori stanno vagliando ogni elemento utile: tracce di sangue, eventuali oggetti compatibili con le ferite, analisi telefoniche, movimenti sospetti. Sarà l’autopsia, attesa nei prossimi giorni, a dire l’ultima parola sull’origine dei traumi e a indirizzare con chiarezza le accuse.
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