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Cronaca

Aggredisce la ex nonostante il divieto di avvicinamento: Carabinieri trovano la vittima a terra, sanguinante

La donna era tornata nell’appartamento solo per ritirare alcuni effetti personali. Il vicino ha dato l’allarme

Aggredisce la ex nonostante il divieto

Aggredisce la ex nonostante il divieto di avvicinamento: Carabinieri trovano la vittima era a terra, sanguinante

Un altro episodio inquietante di violenza domestica scuote il Verbano-Cusio-Ossola. È accaduto a Omegna, dove un uomo di 53 anni, già destinatario di una misura cautelare di divieto di avvicinamento, è stato arrestato dai carabinieri per aver aggredito brutalmente la sua ex compagna, colpendola al volto e provocandole ferite visibili e uno stato di forte shock. Il tutto in un appartamento dove lei era tornata solo per recuperare pochi oggetti personali.

A dare l’allarme è stato un vicino di casa, insospettito dalle urla e dai rumori provenienti dall’interno dell’alloggio. L’intervento dei carabinieri è stato rapido ma non privo di difficoltà: hanno dovuto sfondare la porta con una spallata per entrare. All’interno, la scena era chiara e devastante: la donna seduta a terra, con il volto tumefatto e coperto di sangue, in evidente stato di agitazione. L’uomo, che si trovava all’interno nonostante il divieto, è stato immediatamente bloccato e condotto in carcere.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna si era presentata nell’abitazione dell’ex solo per ritirare alcuni effetti personali. Lui, nonostante il provvedimento che gli impediva di avvicinarsi, l’ha fatta entrare e, poco dopo, ha dato il via a quella che si è trasformata in un’aggressione violenta. Ora dovrà rispondere non solo delle lesioni inflitte, ma anche della violazione delle misure cautelari già imposte in seguito a un’aggressione precedente.

Aggressione all'ex

Il caso di Omegna riporta sotto i riflettori la fragilità delle misure preventive in situazioni di violenza domestica: i divieti di avvicinamento funzionano sulla carta, ma si rivelano insufficienti quando la determinazione dell’aggressore supera ogni limite legale e morale. Le forze dell’ordine hanno agito con tempestività, ma resta la domanda: cosa sarebbe accaduto senza la prontezza del vicino e dei carabinieri?

In un contesto nazionale che continua a registrare numeri drammatici sul fronte della violenza di genere, l’episodio di Omegna è l’ennesimo campanello d’allarme. Perché se una donna, nonostante le denunce, è costretta a rientrare nell’appartamento di chi l’ha già aggredita, senza alcuna forma di accompagnamento o tutela, allora è il sistema di protezione a dover essere ripensato.

L’uomo si trova ora in custodia cautelare in carcere, mentre la vittima ha ricevuto le cure mediche e sarà ascoltata dagli inquirenti per ricostruire ogni dettaglio dell’aggressione. Ma quel che resta, ancora una volta, è una ferita collettiva, che si apre ogni volta che una donna viene colpita nel luogo che dovrebbe proteggerla, da qualcuno che ha già varcato il limite.

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