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Cronaca

Ucraino ferito a bastonate e coltellate

Identificati i tre aggressori del tentato omicidio

Arresto (foto di repertorio)

Arresto (foto di repertorio)

È stato massacrato di botte e coltellate nella sua abitazione, si è trascinato per centinaia di metri fino a un bar in via Mazzini per chiedere aiuto, poi è crollato al suolo, privo di sensi. Ora la Polizia ha identificato i tre uomini ritenuti responsabili del tentato omicidio avvenuto il 22 marzo scorso ad Alessandria ai danni di un uomo di 35 anni, ucraino, residente in città. Le indagini hanno confermato sin da subito la matrice punitiva dell’aggressione, scatenata da un precedente litigio avvenuto nella notte.

Quel pomeriggio, gli agenti erano intervenuti per la segnalazione di un uomo con plurime ferite da arma bianca. Le condizioni del trentacinquenne erano gravissime. Era stato aggredito nella sua abitazione da tre persone, che avevano sfondato la porta, lo avevano colpito con bastoni e coltelli, e poi si erano dati alla fuga. Sul pavimento, i poliziotti avevano trovato due proiettili a salve, elementi che fin da subito hanno indirizzato l’indagine verso un regolamento di conti. Dopo il pestaggio, l’uomo aveva trovato la forza di trascinarsi fuori da casa, percorrere un lungo tratto di strada e raggiungere il bar di via Mazzini, dove si era accasciato. È stato ricoverato in condizioni critiche.

Due dei tre aggressori sono stati fermati sulla A32 Torino-Bardonecchia, a pochi chilometri dal confine francese, mentre tentavano di fuggire dal Paese. Il terzo complice è stato rintracciato successivamente fuori dal Piemonte. Tutti gli indagati sono stranieri, già noti alle forze dell’ordine, e due di loro avevano avuto un litigio con la vittima la notte precedente. Nella rete degli inquirenti è finita anche una pistola a salve, sequestrata durante le perquisizioni.

Il lavoro investigativo ha ricostruito con chiarezza lo scenario: un attacco premeditato, mirato a punire con violenza estrema. Nessun dubbio sul fatto che la casa del 35enne fosse stata il teatro di una spedizione punitiva: i segni di lotta, la porta sfondata, le armi trovate sul posto e la fuga organizzata degli aggressori lo confermano in modo inequivocabile.



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