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Cronaca

André è stato ritrovato: lieto fine per il quindicenne scomparso a Cuorgnè, ore di ansia per la famiglia e la comunità

Si è conclusa con un sospiro di sollievo la vicenda di André Voulaz, 15 anni, allontanatosi nella notte tra domenica e lunedì. Decisivo l’intervento dei Carabinieri e la mobilitazione della rete locale. Ora sta bene

André è stato ritrovato

André è stato ritrovato: lieto fine per il quindicenne scomparso a Cuorgnè, ore di ansia per la famiglia e la comunità

È finita come tutti speravano, con una stretta, un abbraccio e una madre che può finalmente dormire. André Voulaz, 15 anni, scomparso nella notte tra il 27 e il 28 aprile da Raschiotti, frazione di Cuorgnè, è stato ritrovato ed è in buone condizioni. A comunicarlo, un messaggio sui social che in poche ore ha sollevato l’intera comunità canavesana, unita nell’angoscia e ora nel sollievo. Il primo allarme era scattato lunedì mattina, quando la famiglia — non vedendolo rientrare — aveva allertato le forze dell’ordine. A quel punto, il tam tam digitale ha fatto il resto: decine di condivisioni, appelli, messaggi di aiuto. “Chiunque abbia notizie, chiami il 112”, si leggeva ovunque.

Per ore, la paura è stata tangibile. Le domande si accavallavano. Dove sarà finito? Con chi? Perché? Poi, la notizia tanto attesa: “André è stato trovato e sta bene”. Parole semplici, ma enormi per chi conosce quel tipo di attesa. Decisivo l’impegno dei Carabinieri, che hanno coordinato le ricerche con tempestività, seguendo ogni segnalazione e battendo palmo a palmo il territorio. Un’azione rapida, silenziosa e concreta, che ha permesso di rintracciare il giovane prima che potesse accadere qualcosa di irreparabile.

Carabinieri

Dietro questa vicenda c’è molto più di una scomparsa e di un ritrovamento. C’è un’intera comunità che si è mossa compatta, mostrando quanto possano ancora contare i legami locali, la solidarietà istintiva, la forza dei social quando usati con intelligenza. Ma c’è anche una riflessione più ampia da fare, su quel mondo sommerso che è l’adolescenza, sulla fatica di crescere, sulle fughe che a volte nascondono silenzi, paure, richieste di aiuto non dette.

André ora è a casa. È salvo. Ma il suo allontanamento non può essere archiviato come una “ragazzata”. Ogni scomparsa di un minore è un allarme che va ascoltato, compreso, non solo risolto. Il lieto fine non cancella le domande, ma ci dà almeno la possibilità — ora che la paura è passata — di iniziare a porle con lucidità. E magari, a costruire risposte più profonde.

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