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Cronaca
22 Aprile 2025 - 11:43
Minaccia la moglie con un’ascia: uomo arrestato e portato in carcere
Una porta abbattuta a colpi d’ascia, una donna minacciata di morte, e un uomo già sottoposto agli arresti domiciliari. Questa volta però, la misura restrittiva non è bastata. Il Gip del Tribunale di Ancona ha firmato un provvedimento di aggravamento, e per l’uomo – residente a Monte Roberto, nell’entroterra marchigiano – si sono aperte le porte del carcere di Montacuto. A dare esecuzione al provvedimento, nella giornata del 22 aprile, sono stati i Carabinieri di Moie e Maiolati Spontini, che hanno bloccato l’uomo e lo hanno trasferito nella struttura penitenziaria.
L’episodio, inquietante e grave, è l’ennesimo tassello di una vicenda familiare segnata dalla violenza. Nonostante fosse già sottoposto a restrizioni, l’uomo ha infranto ogni limite: armato di ascia, ha devastato la porta della camera da letto e ha proferito pesanti minacce di morte contro la moglie. Un gesto che non lascia spazio a interpretazioni, un’escalation che ha convinto il giudice ad agire con urgenza.
Ennesimo atto di violenza ad Ancona
L’arresto è avvenuto nel contesto dei controlli intensificati durante il ponte di Pasqua, una cornice che ha visto impegnate le forze dell’ordine in tutta la provincia di Ancona per prevenire e reprimere reati in un periodo tradizionalmente a rischio. Ma questa operazione non è solo un numero in un bilancio operativo: è un segnale forte della giustizia contro la violenza domestica, troppo spesso sottovalutata o silenziata.
La vicenda accende ancora una volta i riflettori su una dinamica che continua a colpire nelle mura di casa. Le misure alternative non sono sempre sufficienti, e quando il rischio di recidiva è concreto, il carcere diventa l’unico strumento efficace per garantire la sicurezza della vittima. Ora l’uomo dovrà rispondere delle nuove accuse aggravate, con un procedimento penale che si preannuncia severo.
Nel frattempo, la donna è stata messa in sicurezza, e si valuta un rafforzamento della rete di protezione attorno a lei. Resta il dramma umano, e l’urgenza di strumenti di intervento più rapidi ed efficaci, prima che la violenza domestica diventi – ancora – una tragedia annunciata.
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