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Cronaca

Orrore nel Vercellese: 14enne abusata dal cugino

Una famiglia fragile, abbandono scolastico e violenze taciute per paura. Il 35enne è già indagato per altri due casi simili. La Procura dei minori ha aperto un fascicolo per tutelare la vittima

Cugino abusa di una 14enne

Cugino abusa di una 14enne (foto di repertoio)

Una ragazzina di 14 anni, cresciuta in un contesto familiare difficile, segnata da maltrattamenti alla madre e abbandono scolastico, ha trovato il coraggio di parlare solo dopo mesi di silenzio. Il suo incubo aveva un nome preciso: il cugino di 35 anni, oggi senza fissa dimora a Torino, che ora è accusato di violenza sessuale su minore. L’udienza preliminare è fissata per il 27 maggio al Tribunale di Vercelli.

Per paura di essere allontanata dalla madre, la ragazzina aveva tenuto tutto dentro. Solo quando il dolore è diventato insostenibile, si è confidata con un’amica. Quest’ultima, insieme a una terza coetanea, ha avuto la forza di chiamare i servizi sociali. Da lì sono partite le indagini, che ora coinvolgono anche altri due procedimenti analoghi a carico dell’uomo.

Secondo le ricostruzioni della polizia, l’uomo avrebbe offerto droga alla ragazzina per poi abusarne quando era in stato alterato. Stessa modalità anche con le amiche, a cui avrebbe promesso denaro e sostanze per ottenere favori sessuali. In quel caso, le ragazze sarebbero riuscite a respingere i tentativi e bloccarlo sui social.

Nell’informativa inviata alla Procura, gli investigatori sottolineano l’assenza di “contatti diretti riconducibili all’indagato” come messaggi compromettenti, ma non mancano passaggi controversi: si parla di uno “stile di vita dissoluto” delle minori, “inclini ad assumere sostanze stupefacenti ed avere rapporti promiscui”, arrivando a definirle “poco affidabili” e con “scarsa percezione della loro sfera intima”.

Le accuse restano però pesanti. Stupefacenti, ricatti, approcci sessuali ripetuti, e un contesto in cui l’adulto avrebbe agito approfittando della vulnerabilità delle ragazzine. A tutela della 14enne è stato aperto un fascicolo alla Procura dei minori.

L’indagato, difeso dall’avvocata Francesca D’Urzo, non ha un telefono né una residenza stabile. La sua posizione resta grave: le ragazze, minorenni, avevano bisogno di protezione. A salvarle è stata la solidarietà tra coetanee.

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