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Cronaca

Addio a Giacomo Oddero, il pioniere delle Langhe che portò il vino nel mondo

Pioniere del legame tra vino e territorio, fu sindaco, assessore, presidente della Camera di Commercio e dell’Ente Turismo delle Langhe

Addio a Giacomo Oddero

Addio a Giacomo Oddero, il pioniere delle Langhe che portò il vino nel mondo (foto di repertorio)

È morto a 98 anni Giacomo Oddero, tra i più lucidi e instancabili artefici dello sviluppo delle Langhe e del Roero, protagonista assoluto della stagione in cui il vino, il paesaggio e il turismo hanno saputo fondersi in un’unica identità riconosciuta nel mondo. La sua scomparsa è stata annunciata dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che con lui ha condiviso lunghi anni di collaborazione: Un uomo a cui dobbiamo molto del successo che abbiamo oggi – ha detto –. Un visionario che ha saputo costruire le basi del turismo enogastronomico, consolidando il legame profondo tra vino e territorio”.

Oddero avrebbe compiuto 99 anni a settembre. Laureato in farmacia, ha iniziato il suo cammino pubblico come sindaco di La Morra, per poi diventare consigliere e assessore provinciale all’agricoltura. La sua figura è però diventata centrale anche a livello istituzionale e promozionale: è stato presidente della Camera di Commercio di Cuneo, della Fondazione CRC, dell’Ente Turismo delle Langhe, dell’acquedotto delle Langhe, dell’ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi), consigliere nazionale ONAV e sommelier ad honorem.

“La nostra terra – ha aggiunto Cirio – lo ricorda anche per la sua preziosa eredità, e per l’intuizione che portò alla nascita dell’acquedotto delle Langhe, struttura chiave per lo sviluppo agricolo ed economico del territorio. Era un uomo capace di trovare equilibrio tra persone e territori, qualità rara e oggi più che mai necessaria”.

Oddero è stato uno dei primi a comprendere quanto il futuro di queste colline non potesse prescindere dalla qualità del vino, dalla bellezza del paesaggio e dall’identità culturale, intuizione che ha anticipato di decenni la candidatura Unesco dei paesaggi vitivinicoli. Alla sua famiglia, Cirio ha espresso la vicinanza sua e dell’intero Piemonte, sottolineando cheil suo insegnamento continuerà a essere ispirazione e guida per tutti.

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