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Cronaca

Rapine a mano armata tra Mirafiori e Borgo Dora: arrestato 40enne torinese (VIDEO)

Due colpi riusciti e uno fallito in meno di una settimana. Pistola in pugno e volto nascosto: ora è in carcere al Lorusso e Cutugno. I Carabinieri lo hanno fermato dopo un’indagine-lampo

Rapine a mano armata

Rapine a mano armata tra Mirafiori e Borgo Dora: arrestato 40enne torinese

Si aggirava con una pistola in tasca e il volto nascosto, entrava in negozi e farmacie a volto coperto, minacciava i titolari e si faceva consegnare l’incasso. Ma la sua corsa si è interrotta la sera del 31 marzo, quando i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Mirafiori lo hanno fermato in zona Borgo Dora. A incastrarlo sono stati le telecamere di sorveglianza e una serie di indizi recuperati durante le perquisizioni: abiti, scarpe e un casco, identici a quelli ripresi durante le rapine.

Il protagonista della vicenda è un quarantenne torinese, già noto alle forze dell’ordine, arrestato in esecuzione di un fermo d’indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Torino. L’uomo è ora detenuto presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” con l’accusa di rapina aggravata e tentata rapina.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe colpito due volte a metà marzo: la prima il 18 marzo in via Buenos Aires, dove ha rapinato un esercizio commerciale; la seconda tre giorni dopo, in una farmacia vicino a piazza Omero. Entrambe le volte con lo stesso schema: irruzione, minaccia con pistola, fuga con il bottino. Poi avrebbe provato a ripetere il copione in una rosticceria della stessa zona, ma qualcosa è andato storto e la rapina è fallita.

Fermato rapinatore seriale a Mirafiori

Determinante l’analisi dei filmati delle telecamere installate nei negozi rapinati: i dettagli dell’abbigliamento e l’andatura hanno guidato i militari verso l’identificazione. Durante la perquisizione domiciliare, sono stati ritrovati gli stessi indumenti usati nei colpi, compreso il casco indossato durante la fuga, rafforzando il quadro indiziario.

Il GIP del Tribunale di Torino ha convalidato il fermo e disposto la permanenza in carcere, vista la gravità dei reati e il rischio di reiterazione. L’indagine è ancora in corso, ma per il momento l’uomo resta in cella. Resta valida, come sempre, la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva.

Per i commercianti di Mirafiori, che negli ultimi giorni avevano alzato il livello di allerta, l’arresto rappresenta un sospiro di sollievo. Ma l’episodio riporta al centro il tema della sicurezza urbana e della vulnerabilità di piccoli esercizi, spesso bersaglio di una criminalità rapida e spietata, che agisce in pochi minuti lasciando dietro sé paura e incertezza.

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