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Cronaca
12 Aprile 2025 - 22:34
Giulia Tramontano
Il caso di Giulia Tramontano, giovane donna brutalmente uccisa a Senago, alle porte di Milano, continua a far discutere e a suscitare indignazione. Alessandro Impagnatiello, condannato all'ergastolo in primo grado per l'omicidio della compagna, ha presentato ricorso in appello. La difesa mira a ottenere la cancellazione delle aggravanti di premeditazione e crudeltà, cercando di far valere attenuanti generiche.
Il delitto risale al 27 maggio 2023, quando Giulia, incinta al settimo mese del piccolo Thiago, fu colpita con 37 coltellate nell'abitazione che condivideva con Impagnatiello. L'accusa ha presentato prove che suggeriscono una pianificazione lucida, come l'acquisto di sostanze corrosive nei giorni precedenti e il tentativo di simulare la scomparsa della vittima. Tuttavia, le avvocate di Impagnatiello, Giulia Geradini e Samantha Barbaglia, contestano questa visione, descrivendo la condotta dell'imputato come "grossolana" e incompatibile con quella di un pianificatore.
Franco Tramontano, padre di Giulia, ha espresso il suo dolore e la sua rabbia attraverso un post sui social media, dichiarando: "Potrai fare ricorso in appello, potrai fare ricorso in cassazione, potrai forse evitare l’ergastolo, ma ciò che non potrai evitare è essere ricordato per quello che sei: un vile assassino". Le sue parole risuonano come un grido di giustizia e un monito per non dimenticare la brutalità del crimine commesso.
Giulia con il padre Franco
Il ricorso in appello di Impagnatiello ha riacceso il dibattito sull'adeguatezza delle pene per i crimini di femminicidio e sulla necessità di un sistema giudiziario che sappia bilanciare giustizia e riabilitazione. La difesa punta a ridurre la pena, ma l'opinione pubblica resta divisa tra chi invoca una punizione esemplare e chi ritiene che le attenuanti debbano essere considerate.
Questo caso rappresenta un esempio emblematico delle sfide che il sistema giudiziario italiano deve affrontare nel trattare crimini di tale gravità. La richiesta di revisione delle aggravanti e il riconoscimento delle attenuanti generiche sollevano interrogativi su come la giustizia possa e debba rispondere a tali atti di violenza.
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