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Cronaca
06 Aprile 2025 - 00:47
foto archivio
Non aveva una casa. Non aveva una voce. E mercoledì sera, nel cuore di Ivrea, non aveva più nemmeno la forza di camminare. Una ragazza di poco più di vent’anni è stata trovata in stato confusionale, visibilmente scossa e con lividi evidenti sul corpo, in centro città. A lanciare l’allarme sono stati alcuni passanti, preoccupati dal suo aspetto e dal suo sguardo perso nel vuoto.
La giovane è stata soccorsa dal personale sanitario e trasportata all’ospedale cittadino, dove si trova ancora sotto osservazione. Non è in pericolo di vita, ma il trauma psicologico è profondo. Non ha ancora parlato, non ha raccontato nulla. Il suo silenzio pesa.
Alla Procura di Ivrea, il fascicolo con l'ipotesi di maltrattamenti è stato affidata alla Pm Daniele Piergianni. Le indagini sono partite immediatamente, ma ricostruire i fatti si sta rivelando tutt’altro che semplice.
Secondo quanto trapela da ambienti investigativi, la ragazza era coinvolta in una relazione sentimentale difficile, con un uomo con cui condivideva una condizione di forte precarietà abitativa: entrambi senza residenza fissa, ospiti occasionali di conoscenti, invisibili agli occhi delle istituzioni e, forse, anche a quelli della comunità.
Un contesto che rende difficile rintracciare testimoni, ricostruire spostamenti, verificare alibi.
Sul corpo della giovane sono stati rilevati segni compatibili con un’aggressione fisica.
“Non si tratta, almeno per ora, di una violenza sessuale – spiegano fonti vicine alle indagini – ma le lesioni sono compatibili con un pestaggio”. Una violenza diretta, brutale, che potrebbe essere maturata nel contesto relazionale in cui la vittima si trovava, ma ogni scenario resta aperto.
L’identità dell’uomo con cui la ragazza viveva è nota alle forze dell’ordine, ma al momento non risultano provvedimenti nei suoi confronti. La polizia sta cercando di capire dove si trovi e se vi siano elementi concreti per un interrogatorio o una misura cautelare.
Intanto, nella città della tecnologia, del libro e dei festival culturali, si torna a parlare – purtroppo – di violenza e di marginalità. Perché questa storia parla anche di questo: di chi scivola ai margini, di chi non ha una rete, di chi scompare in silenzio fino a quando non riappare in una via del centro, piena di lividi.
Ora tutto ruota attorno a quella giovane donna, al suo silenzio e ai suoi lividi. Toccherà agli inquirenti dare un senso a ciò che, per ora, sembra solo un doloroso grido inascoltato.
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