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Cronaca

Caluso, ruspe contro il degrado: accampamento smantellato, migranti cacciati dall’ex zona industriale

Operazione di sgombero a Caluso: ripristinata l'area degradata, tre persone allontanate senza resistenza

Caluso, sgombero e rinascit

Caluso, ruspe contro il degrado: accampamento smantellato, migranti cacciati dall’ex zona industriale

Nella frazione Arè di Caluso, un'area industriale abbandonata è stata recentemente teatro di un'operazione di sgombero che ha riportato ordine e sicurezza in una zona da tempo degradata. Mercoledì mattina, i Carabinieri di Caluso, supportati dal 1° Reggimento Piemonte e coordinati dalla Questura di Torino, hanno liberato un accampamento di fortuna situato tra ex capannoni industriali, nei pressi del passaggio a livello.

L'intervento è stato preceduto da un'accurata operazione di pulizia e bonifica, finanziata dal proprietario degli immobili. Al momento dell'arrivo delle ruspe, erano presenti solo tre persone, originarie del Pakistan e della Guinea, che occupavano una ex centralina dell'Enel. Uno di loro è stato destinatario di un provvedimento di espulsione, mentre gli altri due sono stati invitati ad allontanarsi. L'operazione si è svolta senza resistenze e si è conclusa rapidamente.

Nel pomeriggio, i lavori di pulizia sono proseguiti con l'ausilio delle ruspe, che hanno riempito diversi container con i rifiuti accumulati nel tempo. Sul posto era presente anche una colonia felina, che sarà trasferita in un luogo più idoneo. Fino a pochi giorni fa, l'area era abitata da una decina di profughi di diversa origine, che avevano costruito rifugi accanto all'ex centralina, utilizzando tende e materiali di fortuna.

Operazione congiunta delle forze dell'ordine

La situazione di degrado era stata documentata attraverso una serie di sopralluoghi effettuati da Carabinieri, Polizia Locale e Protezione Civile. Le immagini scattate durante queste ispezioni avevano mostrato un'area colma di rifiuti di vario genere, compresi quelli organici. A seguito di queste evidenze, la sindaca Maria Rosa Cena, in qualità di responsabile dell'igiene pubblica, aveva emesso un'ordinanza di sgombero, eseguita mercoledì.

Il proprietario dei capannoni è stato invitato a mettere in sicurezza la zona, chiudendo tutti gli accessi per evitare future occupazioni abusive. Già nell'inverno del 2024, un primo intervento era stato effettuato per identificare e allontanare gli occupanti di un precedente insediamento. Tuttavia, l'area era stata nuovamente occupata da profughi, prevalentemente di origine nigeriana, che avevano adattato i capannoni a rifugi di fortuna.

Dietro queste occupazioni si cela una realtà di emarginazione e sopravvivenza. Molti degli occupanti trascorrevano le giornate davanti ai centri commerciali, cercando di guadagnarsi da vivere con piccoli lavori in nero. Tuttavia, non mancavano episodi di abuso di alcol e risse, che avevano contribuito a peggiorare la percezione della sicurezza nell'area. L'operazione di sgombero a Caluso rappresenta un passo importante verso il ripristino della legalità e della sicurezza, ma solleva anche interrogativi sulla gestione delle situazioni di marginalità sociale e sulla necessità di soluzioni più strutturate per affrontare il fenomeno delle occupazioni abusive.

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