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23 Marzo 2025 - 10:53
Ha cercato di farla franca come nei film: cappuccio tirato su, passo svelto e occhi bassi. Ma la fuga di un 40enne alessandrino, evaso dagli arresti domiciliari, si è conclusa tra le braccia dei carabinieri dopo un inseguimento a piedi degno di una scena d’azione, nel cuore del sobborgo alessandrino di Spinetta Marengo.
I militari della locale stazione erano in pattugliamento mattutino quando hanno notato un uomo dal comportamento sospetto: alla loro vista, ha abbassato lo sguardo, ha alzato il cappuccio della felpa e ha accelerato il passo, tentando di dileguarsi. Troppo tardi. Il gesto non è sfuggito ai carabinieri che, insospettiti, si sono lanciati all’inseguimento.
Resosi conto di essere stato riconosciuto, il fuggitivo ha imboccato a passo svelto un complesso residenziale, riuscendo inizialmente a far perdere le proprie tracce. Ma i carabinieri non si sono arresi: lasciata l’auto di servizio, hanno continuato le ricerche a piedi, appostandosi nei dintorni.
Ed è proprio durante uno di questi appostamenti che l’uomo è riapparso. Alla vista dei militari, non ha esitato a scappare di nuovo, ignorando l’alt e tentando un’ultima disperata fuga: ha scavalcato il cancello di una villetta, poi la recinzione di un condominio, sperando ancora di farla franca. Ma i carabinieri lo hanno nuovamente rincorso, raggiunto e infine bloccato dopo una corsa tra cortili e giardini.
L’uomo, che si trovava già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, è stato arrestato per evasione e processato per direttissima. L’epilogo? Nonostante l’inseguimento rocambolesco, il giudice ha disposto nuovamente la misura dei domiciliari. Rientrerà così nella sua abitazione, stavolta con una denuncia in più sul groppone.
Un episodio che ha riportato l’attenzione su una dinamica frequente e complessa da gestire: quella degli arresti domiciliari violati, spesso sottovalutata, ma che continua a mettere alla prova il lavoro quotidiano delle forze dell’ordine sul territorio.
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