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Cronaca
21 Marzo 2025 - 23:00
Dormiva in stazione
orme sotto la tettoia della stazione ferroviaria di Nole, senza documenti e senza fissa dimora. La scena non è passata inosservata ai passanti che, preoccupati, hanno segnalato la sua presenza alla Polizia Locale, facendo scattare l’intervento degli agenti nella mattina di venerdì 14 marzo.
Quando la pattuglia è arrivata sul posto, ha trovato l’uomo accovacciato su un giaciglio di fortuna, composto da qualche coperta e cartoni. Un quadro di degrado che, purtroppo, non è raro nei pressi di alcune stazioni ferroviarie, spesso punto di riferimento per chi non ha un riparo. Alla richiesta di documenti, il soggetto – un cittadino marocchino di 32 anni – non è stato in grado di fornire alcuna identificazione. Nessuna carta d’identità, nessun passaporto, nessuna traccia di chi fosse ufficialmente.
A quel punto, gli agenti hanno dovuto portarlo al comando di via Devesi per accertamenti. Non si trattava di un semplice controllo di routine: senza documenti, l’identificazione è stata possibile solo grazie a una procedura specifica che ha coinvolto la Procura di Ivrea e l’Ufficio Trattazione Arrestati e Fermati (UTAF) della Polizia Locale di Torino. Gli specialisti hanno eseguito rilievi dattiloscopici, fotografici e antropometrici, strumenti ormai fondamentali per stabilire con certezza l’identità di persone prive di documenti.
La comparazione delle impronte con le banche dati della polizia ha fatto emergere un quadro chiaro: l’uomo aveva diversi precedenti penali e risultava già segnalato dalle autorità. Inoltre, era destinatario di alcuni provvedimenti di rintraccio e di un avviso orale del questore di Lucca, un provvedimento che viene adottato nei confronti di soggetti ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Gli agenti hanno quindi provveduto a notificargli gli atti prima di lasciarlo libero di allontanarsi dagli uffici della Polizia Locale. Nessun arresto, nessuna misura restrittiva, ma un nome e un volto ormai noti alle forze dell’ordine, che potranno seguirne i movimenti in caso di ulteriori segnalazioni.
L’episodio riaccende i riflettori su un tema che, specialmente nelle aree ferroviarie, continua a essere al centro dell’attenzione: la presenza di persone senza fissa dimora, l’uso delle stazioni come rifugio improvvisato e la necessità di bilanciare il rispetto della dignità umana con la tutela della sicurezza pubblica. A Nole, così come in molte altre città, la convivenza tra pendolari e situazioni di degrado è sempre più una realtà con cui fare i conti.
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