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Le banche fanno miliardi e chiudono sportelli: un milione di piemontesi senza servizi

Istituti di credito con profitti record tagliano filiali, lasciando interi territori senza accesso ai servizi bancari. Tra gli altri Verolengo, Volpiano, Caluso e San Maurizio Canavese

Le banche fanno miliardi e chiudono sportelli: un milione di piemontesi senza servizi

I consiglieri regionali dei Fratelli d'Italia

La desertificazione bancaria avanza in Piemonte a ritmi serrati, con interi territori che si vedono privati di uno dei servizi essenziali per cittadini e imprese.

Più di un milione di piemontesi vive in comuni ormai privi di sportelli bancari o con un’unica filiale superstite, mentre le banche fanno registrare utili record. Di fronte a questo scenario, il gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale ha presentato un Ordine del Giorno per chiedere alla Giunta di intervenire, cercando di frenare l’ennesima ondata di chiusure.

A guidare l’iniziativa è Roberto Ravello, primo firmatario del documento, affiancato dai colleghi Alessandra Binzoni, Paola Antonetto e Marina Bordese.

“Quella della continua chiusura di filiali e sportelli bancari fisici, ormai, è una vera e propria emergenza”, denunciano i consiglieri, sottolineando come la desertificazione bancaria colpisca in particolare i piccoli comuni e le aree montane, rendendo sempre più difficile l’accesso ai servizi finanziari, soprattutto per gli anziani e le persone fragili.

L’Ordine del Giorno presentato in Consiglio regionale fotografa una situazione sempre più critica. Il 63% dei comuni piemontesi è già privo di uno sportello bancario, con la perdita di oltre 300mila clienti tra il 2015 e il 2024.

Il fenomeno ha colpito anche centri di una certa rilevanza, come Nole, Buttigliera Alta, Verolengo, Sant’Ambrogio di Torino e Givoletto, tutti con più di 3.500 abitanti ma ormai senza una banca.

Situazione preoccupante anche per comuni più grandi, come Rivalta di Torino, San Maurizio Canavese, Volpiano, Caluso e Volvera, che si trovano con un solo sportello a disposizione per migliaia di residenti. In totale, oltre 80mila imprese piemontesi operano in comuni senza banca o a rischio desertificazione finanziaria. La tendenza, anziché rallentare, sta accelerando: solo nell’ultimo trimestre del 2024, in tutta Italia, sono stati chiusi 432 sportelli bancari, privando circa 230mila cittadini di un servizio fondamentale. Il Piemonte è tra le regioni più colpite, con Torino e Cuneo in testa alla classifica delle province maggiormente svuotate dalle banche.

La chiusura degli sportelli bancari è giustificata dagli istituti di credito con la necessità di razionalizzare i costi e spingere i clienti verso il digitale. Tuttavia, i numeri raccontano una storia diversa: le principali banche operative in Piemonte hanno registrato utili da capogiro nel 2024.

Unicredit ha chiuso l’anno con 9,7 miliardi di euro di utile operativo, Intesa Sanpaolo ha registrato 8,66 miliardi, Banco BPM ha incassato 1,92 miliardi, BPER Banca ha superato 1,4 miliardi, mentre la Cassa di Risparmio di Asti ha totalizzato 51,2 milioni di euro. Questi numeri sollevano più di una perplessità. “Le banche hanno registrato profitti senza precedenti eppure continuano a chiudere sportelli, lasciando i territori senza servizi essenziali”, sottolineano i consiglieri di FdI, che chiedono un’inversione di tendenza.

L’Ordine del Giorno presentato in Consiglio regionale impegna la Giunta a rafforzare il dialogo con gli istituti di credito per scongiurare ulteriori chiusure e a sostenere un piano di ricopertura del territorio attraverso filiali ad alta automazione, con servizi di sportello ridotti ma comunque accessibili.

“Non si può chiedere agli anziani di passare all’home banking come unica alternativa”, denunciano i promotori dell’iniziativa, evidenziando come il 66% delle persone tra i 65 e i 74 anni in Italia non utilizzi l’internet banking. Il rischio, sottolineano, è che intere fasce di popolazione vengano escluse dal sistema finanziario, con conseguenze devastanti per i territori.

La battaglia contro la chiusura degli sportelli bancari è appena iniziata, ma la sensazione è che senza un intervento forte e deciso, il fenomeno della desertificazione finanziaria continuerà a espandersi, lasciando sempre più comuni senza un servizio essenziale per cittadini e imprese.

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