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Cronaca
17 Marzo 2025 - 18:24
Otto anni di battaglia legale, medico scagionato definitivamente dall’accusa di omicidio colposo (foto di repertorio)
Dopo un iter giudiziario durato otto anni, il medico Giovanni Muto, specialista in urologia, è stato assolto per la seconda volta dall’accusa di omicidio colposo per il decesso di una sua paziente. La sentenza è stata pronunciata in appello e conferma il precedente verdetto favorevole all’imputato.
La vicenda risale al novembre 2017, quando la paziente G.F., affetta da un tumore, fu ricoverata presso l’ospedale Gradenigo di Torino e sottoposta a un intervento di asportazione di un rene. Il decesso, secondo le ricostruzioni, fu causato da uno choc emorragico dovuto alla lesione di un’arteria.
Il dottor Muto fu inizialmente processato con l’accusa di omicidio colposo, ma la sentenza di assoluzione venne pronunciata in un primo appello. Tuttavia, la Corte di Cassazione, rilevando un difetto di motivazione, annullò il verdetto e dispose un nuovo processo.
Oggi, il tribunale ha confermato nuovamente l’innocenza del medico, accogliendo la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Gianmaria Nicastro e Franco Coppi. La sentenza rappresenta la fine di un lungo procedimento giudiziario che ha visto l’imputato difendersi per otto anni da accuse che, ancora una volta, si sono rivelate prive di fondamento penale.
Il caso riapre il dibattito sulla responsabilità medica e sulle lungaggini della giustizia in Italia. Episodi come questo sollevano interrogativi sulla necessità di garantire tempi processuali più rapidi e su come evitare che professionisti della sanità si trovino coinvolti in procedimenti giudiziari prolungati che possono influenzare pesantemente la loro carriera e la loro vita personale.
Dopo un iter giudiziario durato otto anni, il medico Giovanni Muto, specialista in urologia, è stato assolto per la seconda volta dall’accusa di omicidio colposo per il decesso di una sua paziente
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