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17 Marzo 2025 - 12:00
Davide D'Agostino
Il copione è sempre lo stesso: il camionista, fedele seguace dell’intelligenza artificiale, segue il GPS con cieca fiducia, imbocca la strada sbagliata e si ritrova imprigionato tra le case del borgo, sotto lo sguardo sconsolato degli abitanti, che ormai potrebbero organizzare un campionato annuale di “Tir bloccato” con tanto di quote sulle tempistiche di recupero.
Il tutto si complica nei mesi invernali, quando la SP1 viene chiusa per rischio valanghe, trasformando il comune in una sorta di trappola per TIR da cui non si esce nemmeno con l'aiuto dei migliori manovratori. A quel punto il copione si arricchisce di nuovi protagonisti: soccorritori, vigili e magari pure il prete del paese chiamato a benedire l’impresa. Un'odissea della viabilità alpina che si ripete con puntualità imbarazzante.
Per tentare di mettere fine a questa saga del trasporto su ruote, il consigliere metropolitano Davide D’Agostino, insieme ai colleghi Andrea Tragaioli, Daniel Cannati, Roberto Ghio, Fabio Giulivi e Clara Marta, ha presentato un’interrogazione alla Città Metropolitana di Torino. La proposta è così avveniristica da sembrare irrealizzabile: installare cartelli stradali chiari e ben posizionati all’ingresso del paese, in zona Albaron, per evitare che i navigatori mandino i camion dritti nelle strettoie del centro abitato invece che verso lo stabilimento.
“Il problema potrebbe essere risolto migliorando la cartellonistica, così da evitare che i camionisti finiscano nel centro abitato invece che allo stabilimento”, ha dichiarato D’Agostino, sperando forse che questa rivoluzionaria trovata non venga cestinata per "eccesso di semplicità".
Ora resta da capire se la Città Metropolitana agirà prima che Balme diventi un museo a cielo aperto di TIR incastrati, o se lascerà che la tradizione continui, regalando agli abitanti l’ennesima stagione di questa tragicomica soap opera della viabilità montana.
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