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14 Marzo 2025 - 00:52
Farmaci scaduti
Ceres, mercoledì 12 marzo. Un gesto semplice, ma che può fare la differenza tra curarsi o rinunciare alle cure. Nella Farmacia Ricaldone di Piazza Europa, 35, è stato inaugurato un nuovo contenitore per il Recupero di Farmaci Validi non Scaduti, un’iniziativa che va oltre la semplice raccolta: è un segno tangibile di attenzione verso chi vive in difficoltà economiche e non può permettersi i medicinali necessari.
A dare il via al progetto, accanto ai cittadini, c’era il Sindaco di Ceres, Davide Eboli, che ha sottolineato l’importanza di questa opportunità: «Spesso si pensa ai nostri paesi solo come località turistiche, ma esiste anche una realtà più nascosta, fatta di persone che faticano ad arrivare a fine mese. Grazie a questa iniziativa possiamo donare farmaci a chi ne ha bisogno, senza sprechi».
E gli sprechi, in questo caso, sono cifre da capogiro: nel 2024, grazie al Banco Farmaceutico, sono state recuperate 88.000 confezioni di farmaci, per un valore commerciale di oltre 2 milioni di euro, distribuite a più di 30 enti assistenziali. Ora anche Ceres si unisce alla rete di solidarietà, insieme a Bardonecchia e Pinasca, i due altri comuni montani che hanno aderito all’iniziativa.
Gerardo Gatto, consigliere di Banco Farmaceutico Torino, ha espresso chiaramente il senso di questo progetto: «Il volontariato ha il potere di trasformare ciò che è un limite in una risorsa. Un farmaco inutilizzato può diventare un aiuto prezioso per chi altrimenti non potrebbe permetterselo».
Ma questa non è solo un’iniziativa di raccolta: è anche un’idea di farmacia che cambia, si evolve, diventa sempre più un presidio sociale. Lo ha spiegato bene il dottor Franco Ricaldone, titolare della farmacia che ospita il contenitore.
«La farmacia - ha sottolineato -non è più solo il luogo dove si acquistano medicinali, ma anche un punto di riferimento per la comunità. Qui i cittadini potranno lasciare farmaci ancora validi, che saranno destinati alle persone più fragili del territorio».
Non si tratta solo di numeri, ma di volti, di famiglie che finalmente potranno avere accesso ai farmaci di cui hanno bisogno. È un’azione concreta contro la povertà sanitaria, un problema di cui si parla poco, ma che pesa come un macigno su chi è costretto a scegliere tra comprare un medicinale o mettere un piatto in tavola.
Oggi, a Ceres, la risposta è arrivata. E il messaggio è chiaro: nessuno deve essere lasciato indietro
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