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Cronaca
04 Marzo 2025 - 21:53
Ivrea, carcere fuori controllo: detenuto aggredisce agenti con una lametta e un manico di scopa
Non si ferma l'ondata di violenze nel carcere di Ivrea, dove ancora una volta il personale della Polizia Penitenziaria si è trovato a fronteggiare un'aggressione brutale. A denunciarlo è il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), che lancia l’ennesimo appello alle istituzioni per garantire sicurezza agli agenti in servizio nelle strutture detentive.
"È di ieri sera l'ultimo episodio di aggressione nei confronti del personale della polizia penitenziaria", riferisce Vicente Santilli, segretario piemontese del Sappe. La tensione è esplosa quando due detenuti si sono rifiutati di rientrare nelle celle, ricoprendo gli agenti di insulti, minacce e provocazioni. I poliziotti hanno cercato di gestire la situazione con la mediazione, riuscendo a far uscire uno dei due carcerati per evitare l'escalation. Ma mentre si tentava un dialogo, il secondo detenuto ha reagito con estrema violenza: ha cercato di sferrare un pugno al volto di un agente, poi ha estratto dalla tasca una lametta e ha provato più volte a colpire il personale.
Nel parapiglia, un agente è stato colpito alla schiena con un manico di scopa. Il bilancio finale parla di due poliziotti contusi, con alcuni giorni di prognosi.
Un copione che si ripete sempre più frequentemente all'interno delle carceri italiane, dove gli agenti si trovano a dover gestire detenuti violenti, senza strumenti adeguati e con organici sempre più ridotti. Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, esprime solidarietà ai colleghi aggrediti e rilancia l’allarme: "Ai colleghi di Ivrea intervenuti, ed in particolare a quelli contusi, va il nostro apprezzamento. È fondamentale che le istituzioni raccolgano nuovamente il nostro appello: investite nella sicurezza per avere carceri più sicure. Questo vale per tutte le strutture detentive del Piemonte".
Ma, a quanto pare, l’allarme sicurezza negli istituti penitenziari continua a cadere nel vuoto.
Carceri sovraffollate, organici ridotti, dotazioni obsolete e livelli di stress insostenibili per chi è chiamato a garantire l’ordine: questa è la realtà quotidiana denunciata dagli operatori, mentre lo Stato continua a far finta di nulla.
E così, episodi come quello di Ivrea rischiano di diventare la regola, anziché l'eccezione.
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