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Cronaca

Ossa e occhiali nei boschi di Gravere: sono di Mara Favro?

Indagini in corso per la scomparsa della donna, avvenuta ormai un anno fa

Ossa e occhiali nei boschi di Gravere: sono di Mara Favro?

Ossa e occhiali nei boschi di Gravere: sono di Mara Favro?

Ossa, un paio di occhiali da sole simili a quelli che Mara Favro indossava nelle foto pubblicate sui social e un reggiseno impigliato a un ramo. È questo il macabro ritrovamento fatto nei boschi di Gravere, a pochi chilometri da quella pizzeria di Chiomonte, il Don Ciccio, dove la 51enne lavorava come cameriera. Proprio lì vive anche il gestore, Vincenzo Milione, conosciuto come “Luca”, e indagato insieme all’ex pizzaiolo, Cosimo Esposito, per l’omicidio della donna.

La zona del ritrovamento non è casuale. I Carabinieri l’avevano già delimitata dopo aver rilevato, proprio lì, l’ultima traccia del cellulare di Mara Favro prima che il segnale svanisse nel nulla. Diverse ricerche erano già state effettuate, ma senza risultati. Questa volta, però, la svolta è arrivata. I primi a individuare ossa e occhiali sono stati i Vigili del Fuoco, mentre il reggiseno è stato notato dalla troupe del Tgr Piemonte durante le riprese della zona.

Gli investigatori mantengono il riserbo. Al momento, nessuno conferma ufficialmente che quei resti appartengano alla 51enne. La certezza arriverà solo con l’esame del DNA, già disposto dalla Procura. Tuttavia, la forma delle ossa e gli oggetti personali rinvenuti lasciano pochi dubbi sul fatto che si tratti di resti umani. Se il test confermerà l’identità, l’inchiesta potrebbe prendere una nuova direzione, aprendo scenari finora solo ipotizzati.

La domanda che aleggia tra i pendii della Val di Susa e lungo le sponde della Dora Riparia è una sola: come è finita lì Mara Favro? È arrivata da sola o qualcuno l’ha portata in quei boschi, lasciandola lì senza vita? Due ipotesi che gli inquirenti stanno vagliando attentamente, cercando di ricostruire l’ultima notte della donna, madre di una bambina di dieci anni.

Mentre la comunità locale attende con ansia il risultato del DNA, il ritrovamento di quei resti potrebbe rappresentare la svolta in un caso che, dall’inizio, ha lasciato dietro di sé troppi interrogativi. E ora, tra i rami di quei boschi impervi, sembra che la verità stia per emergere.

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