Gli occhi spaventati, il respiro affannato, il corpo immerso nell’acqua gelida del fiume. "Dua Lipa", una splendida femmina di levriero, combatteva contro la corrente della Dora Riparia, mentre il destino sembrava aver scritto per lei un epilogo crudele. Ma il suo sguardo, perso tra paura e speranza, ha incrociato quello di chi, da riva, non era disposto a lasciarla andare.
Per giorni, la sua assenza era diventata un'angoscia per chi la conosceva. Smarrita, disorientata, fragile in una città che improvvisamente era diventata un labirinto senza via d’uscita. Poi, la segnalazione: la Polizia Locale la nota nel fiume, un’ombra tremante che si aggrappa all’ultima forza rimasta. Un attimo, una decisione: chiamare i soccorsi.
Alla chiamata d’emergenza risponde il cuore e l’addestramento dei Vigili del Fuoco, che in pochi minuti sono sul posto. La corrente della Dora è insidiosa, il tempo è un lusso che non si può permettere. I sommozzatori VVF si immergono con cautela, consapevoli che ogni secondo conta. Le squadre di terra monitorano ogni movimento, studiano il modo più sicuro per avvicinarsi a quella creatura fragile che, seppur spaventata, sembra aver capito di non essere sola.
Il freddo le paralizza le zampe, la stanchezza la piega. Un attimo ancora e la corrente potrebbe trascinarla via. Ma una mano tesa, un gesto deciso, una presa salda. Finalmente, "Dua Lipa" è salva.
Sulla riva, il respiro di chi ha assistito al salvataggio si trasforma in un sospiro di sollievo. Il levriero è tremante, i suoi occhi sembrano chiedere solo una cosa: “Sono al sicuro?”. La risposta arriva poco dopo, quando la sua proprietaria la raggiunge. Appena la vede, il cuore accelera, le gambe corrono, le braccia si aprono. Lacrime e felicità si mescolano in quell’abbraccio che cancella giorni di paura.
Chi ha un cane sa che non è solo un animale, ma un pezzo di famiglia, una presenza che riempie la casa e il cuore. E "Dua Lipa", con il suo pelo bagnato e il corpo ancora tremante, ha appena ritrovato la sua casa.
Una storia che poteva finire in tragedia e che invece diventa un racconto di speranza, di solidarietà, di vite che si intrecciano per non lasciarsi andare. Un finale scritto da chi non ha esitato un solo istante nel rispondere a una richiesta d’aiuto. Perché ogni vita conta, anche quella di un cane con il nome di una stella.
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