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Cronaca

Da Sanremo al Canavese: i "Cuoricini" spopolano... nel vero senso della parola!

Ladri di "Cuoricini" lasciano la città spoglia nel giorno di San Valentino...

Da Sanremo al Canavese: i "Cuoricini" spopolano... nel vero senso della parola!

Da Sanremo al Canavese: i "Cuoricini" spopolano... nel vero senso della parola!

Se i Cuoricini dei Coma Cose sono entrati nella testa di tutti e puntano a conquistare la finale del Festival di Sanremo di stasera, sabato 15 febbraio, a Castellamonte qualcuno ha pensato bene di strappar via i palloncini a forma di cuore che l’Associazione Arte & Commercio aveva posizionato per San Valentino, manco fossero cimeli da collezione.

Il presidente Carlo Tesolin sbotta e non usa mezzi termini: «Dopo aver messo per ben tre volte i palloncini rossi per il giorno di San Valentino, siete ancora una volta riusciti a rubarli e bucarli… Noi non ci stancheremo di migliorare la città, voi ve ne tornate a casa con un cuoricino rubato, e se foste un tantino più furbi sapreste che il centro storico è sorvegliato da 30 telecamere… Ma non ci aspettiamo che li riportiate, né diremo nulla, speriamo solo che qualcuno di quelli che vi conosce vi faccia notare che non si fa».

Insomma, mentre da Sanremo all'Italia intera grandi e piccini cantano a squarciagola i ritornelli romantici dei Cuoricini in gara, nella città della ceramica l’amore per l’arredo urbano è stato messo KO da qualche vandalo con poca educazione e ancora meno fantasia.

E dire che l’iniziativa serviva a rendere più accogliente il centro in un periodo tutt’altro che semplice, ma tant’è: sarà pure che i Cuoricini in tv vendono bene, però quelli veri, che spuntano come un segno di festa per le vie del paese, avrebbero meritato un po’ più di rispetto. E a giudicare dallo sfogo di Tesolin, la prossima volta che questi “specialisti del furto del cuore” vorranno “omaggiare” Sanremo con un colpo di genio, farebbero meglio a sintonizzarsi sulla diretta televisiva e lasciare in pace i palloncini: un conto è fischiettare la hit dei Coma Cose, un altro è sgonfiare l’entusiasmo di un’intera comunità.

Per fortuna, c’è chi non si arrende: «Noi non smetteremo di rendere Castellamonte più bella» – tiene a precisare il presidente, e forse è proprio questo il vero ritornello che vale la pena ripetere.

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